Il terzino portoghese ritrova la titolarità in Europa League, ha smaltito la piccola noia muscolare e ora Baroni si aspetta la grande prova
Avanti tutta. In ogni caso e senza paura. E’ molto particolare la preparazione di Marco Baroni alla sfida d’Europa League con il Viktoria Plsen. Sembra quasi che la Lazio all’andata abbia ottenuto un risultato diverso dalla vittoria e che la qualificazione sia in bilico. Le scelte che sta facendo per la gara dell’Olimpico sembra che si stia preparando a una finale. E l’atteggiamento è senza dubbio quello giusto, solo che in realtà la formazione biancoceleste ha vinto all’andata, soffrendo, ma ha ottenuto un successo che la dovrebbe tenere un po’ più tranquilla rispetto al solito. Invece il tecnico usa la filosofia del “non c’è domani” che va bene ma può essere rischiosa.
E con questa filosofia, l’allenatore fa giocare gente un po’ acciaccata che ha finito la gara con l’Udinese col fiatone, schierando anche giocatori che non si vedono da un po’ come Castellanos e anche Tavares che si era fermato per un piccolo problema al flessore. Roba di poco conto, ma comunque un piccolo allarme è stato. E proprio il portoghese è il giocatore che tanti aspettano di vedere con Baroni che lo schiera proprio, forse, per cercare di avere un ritmo alto e di tentare di chiudere la gara prima del previsto.
Il terzino portoghese è molto felice alla Lazio, sembra quasi abbia trovato quella dimensione e quella continuità di rendimento che ha cercato per tutta la sua carriera. In patria, considerate le premesse di quando era più giovane, visto che era considerato una delle stelle della fascia, adesso è tornato di nuovo in auge, anche perché in Europa non ci sono così tanti difensori con il vizietto di fare assist, e di farne così tanti. Lo stanno seguendo, tanto che dovrebbe essere convocato per la sfida di Nations League con la Danimarca del compagno Isaksen.
Partito benissimo, poi, a poco a poco, ha avuto un piccolo calo, forse dettato dalle tante partite che ha giocato proprio a cavallo con il ritorno in nazionale, tanto che quando è rientrato si è infortunato e non ha avuto lo stesso rendimento d’inizio stagione. Ci sono state partite dove ha giocato bene e altre un po’ meno bene, ma un po’ meno devastante rispetto all’inizio. Ora non vede l’ora di rimettersi a correre, ad essere decisivo e, perché no, segnare il suo primo gol con la maglia biancoceleste