Impazzano le polemiche dopo l’intervento di Kamara su Zaccagni ad inizio ripresa. “E’ incredibile che il Var sia rimasto in silenzio”. Anche Zaccagni nel mirino
“Più lo guardo, più mi sembra impossibile che non ci sia stato un contatto sull’uomo. Magari avrà toccato anche il pallone, ma Zaccagni è stato travolto. Io non mi spiego come ha fatto l’arbitro a non intervenire e il Var a lasciare tutto invariato. Ma anche Zaccagni è stato poco furbo. Ma come fai a non protestare e a non rimanere a terra, spingendo qualcuno a controllare?“. Nelle parole di Luca Berardinelli, ai microfoni di Radio Olympia, c’è tutto il rammarico della tifoseria biancoceleste dopo l’ennesimo episodio arbitrale che ha coinvolto la Lazio.
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Durante la sfida con l’Udinese, Mattia Zaccagni, imbeccato da Noslin, è stato travolto a pochi centimetri dalla linea di porta da Kamara. Il difensore dell’Udinese entra alla disperata, da dietro: le immagini non chiariscono se abbia toccato anche il pallone, ma è indubbio che ci sia stato un contatto con il capitano biancoceleste, che stava mettendo il pallone in rete da due passi. Se l’arbitro Piccinini fosse intervenuto sanzionando l’intervento del difensore friulano, sarebbe stata espulsione e cartellino rosso.
“E’ grave il silenzio di arbitri e Var: tre minuti per scovare un fuorigioco di Romagnoli, pochi secondi qui”
“Il problema – è stato ribadito in studio – è che non ci sarà mai chiarezza su questi episodi. L’Aia non ha mai chiarito un aspetto. Basta toccare il pallone per evitare di essere sanzionati? Se tocchi prima il pallone e poi travolgi l’avversario è fallo oppure no? Alla Lazio sono stati assegnati dei rigori contro, punendo l’intervento del difensore, che dopo aver preso il pallone, va anche sull’uomo. Perchè non viene chiarito definitivamente questo aspetto?”. Daniele Magliocchetti è molto duro con il direttore di gara e con chi era a Lissone: “Sono passati tre giorni da Lazio-Udinese e che la nessuno della società abbia detto nulla su quell’intervento, è clamoroso.

“La Lazio si sta giocando la qualificazione in Champions League e la classifica si sta delineando all’insegna dell’equilibrio. Tra i biancocelesti e gli avversari ci sono pochi punti di differenza. Se mi dai rigore ed espulsione, io la partita con l’Udinese la vinco. E vado al quarto posto. Io l’ho visto e l’ho rivisto e più lo rivedo e piùmi avveleno”, ribadisce. “Kamara tocca tutto: palla, avversario, gambe. Quello è fallo. Ma al netto della scelta dell’arbitro è il silenzio del Var ad essere imbarazzante. Hanno aspettato tre minuti per valutare il possibile fuorigioco di Romagnoli in occasione del gol e poi non hanno perso neanche un secondo per giudicare quel tipo di intervento? Lo trovo davvero assurdo”.
“Quelli che sono nella stanzetta a Lissone – ribadisce Mauro Simoncelli – devono fare solo quello. Controllare quello che succede in area di rigore: la dinamica è chiara: Zaccagni aveva preso il tempo al difensore, era davanti e il difensore dell’Udinese arriva da dietro. Magari tocca anche il pallone, ma è chiaro che travolge l’avversario. Ma possibile che nessuno se ne sia accorto? Io me la prendo con gli uomini al Var, ma anche l’arbitro, come fa a non capire che la dinamica è chiarissima. E soprattutto, come fai a non prenderti tutto il tempo per vedere bene”.
Zaccagni e il club sotto l’occhio della critica
La discussione si accende e in studio viene tirato in ballo anche il comportamento di Zaccagni. “Io non capisco come abbia fatto lui, che in ogni partita prende tanti colpi e che spesso resta a terra anche più del dovuto in certe occasioni, a non restare giù e a spingere l’arbitro e il Var a ricontrollare l’episodio. Zaccagni almeno una o due volte a partite resta a terra a centrocampo dopo aver subito dei contatti. Io spesso me la prendo perchè magari resta giù e lascia la squadra in inferiorità per un contatto lontano dalla porta; una volta che subisci un intervento a due metri dalla linea di porta, ti rialzi subito? Onestamente non lo capisco”.

Ma il problema non è solo Zaccagni: “Quello che è accaduto alla Lazio quest’anno è clamoroso, e tutto accade nel silenzio più assoluto del club – ribatte Daniele Magliocchetti – io spero solo che non si arrivi a Lazio-Juventus, nel finale di stagione, con il rammarico per i tanti punti sottratti. Non vorrei sentire nessuno parlare dopo quella partita: si sarebbe dovuto fare molto prima, quando si è scelto invece un profilo diverso”.