Il presidente biancoceleste è furioso per quello che è accaduto a Bologna, ma non solo visto che il disagio arriva da un po’ di tempo
Dall’inferno al paradiso per arrivare al purgatorio o qualcosa che gli si avvicini. E’ la sintesi di quello che ha vissuto e sta vivendo dall’estate scorsa fino ad oggi, il presidente della Lazio Claudio Lotito. Era partito tra la sfiducia generale di un intero ambiente per aver scelto Baroni come dopo Sarri, parentesi Tudor a parte, per poi ritrovarsi, cammin facendo un gioiellino che arrivava primo in Europa League e si assestava tra lo stupore generale tra le prime quattro del campionato. Un figurone, di quelli che il numero uno della Lazio non faceva che vantarsi anche e soprattutto per gli uomini che aveva scelto, Marco Baroni in testa. Era talmente contento che, a più riprese, da Natale fino a qualche settimana fa, era lui che pressava un po’ il tecnico per il rinnovo del contratto.
Si era talmente lasciato prendere dalla bravura e dal modo di lavorare di Baroni che si era quasi “violentato” e, pur avendo difficoltà di bilancio e pochi soldi in cassa, nel mercato di gennaio pur di far felice il proprio allenatore aveva preso tre giocatori, con addirittura il tentativo di superarsi e spendere più soldi in una botta sola di quanti ne avesse spesi per gente come Milinkovic o Luis Alberto, andando a battagliare con Cairo per arrivare a Casadei, per poi ripiegare su Belahyane.
Tutto questo per Baroni, cosa che normalmente e difficilmente fa il patron laziale durante i mercati invernali. E gente come Sarri o Inzaghi, tanto per restare in epoche recenti, ne sanno qualcosa. E che succede? La squadra va, con qualche difficoltà, ma va anche se in campionato ogni tanto stenta e in Europa League soffre. Ma quello che nota e lo fa agitare parecchio al presidente è il mancato utilizzo di Belahyane e Ibrahimovic, due innesti che sono stati concordati tra Fabiani e Baroni. Basta stare vicino a lui allo stadio Olimpico per “rubare” frasi non proprio concilianti per le ultime gestioni tecniche. Ma si sa, in quel caso Lotito non è il presidente ma è un tifoso come tanti. Solo che da un po’ di tempo a questa parte il tifoso sta prendendo un po’ il sopravvento e i cinque gol di Bologna l’hanno fatto quasi esplodere del tutto.
Nella sua lunga e ventennale gestione, il presidente Lotito non è mai entrato nelle faccende tecniche e mai lo farà, però vorrebbe capire che succede, soprattutto nella gestione, visto che, dal suo punto di vista, la Lazio ha fatto alcuni sacrifici per prendere dei giocatori che fino ad ora hanno trovato poco spazio, se non quando le cose si mettevano male. La dirigenza la trova anche una piccola mancanza di rispetto, come se quei giocatori non servissero e non servivano. Durante la sosta, come al suo solito quando le cose non collimano, Lotito si presenterà a Formello e, probabilmente insieme a Fabiani, parleranno col tecnico per fare il punto della situazione. Da Lotito non arriverà mai alcuna parola contro Baroni, ma la verità è che ultimamente non lo capisce proprio e vorrebbe capire cosa sta succedendo. E’ il preludio a qualche sfuriata? Può essere o anche no.