Il tecnico dopo la gara col Bologna ha tirato un sospiro di sollievo per la pausa del campionato ma la maggior parte non ci sono e non stanno bene
La Lazio è con la lingua di fuori. E’ arrivata col fiatone dopo aver giocato sette partite in appena ventidue giorni. Non l’ha fatto solo la formazione biancoceleste, ma almeno quelle che sono in Europa e che hanno giocato la coppa Italia. La Lazio e il suo allenatore ha però deciso di giocare queste partite in così poco tempo, facendo meno rotazioni rispetto a come aveva cominciato la stagione. Anzi, da un certo punto di vista ha praticamente ribaltato il suo modo di lavorare. In alcuni casi è stato anche costretto per via di alcuni infortuni, ma è anche vero che Vecino e Patric, i giocatori che erano fermi da più tempo, che sono tornati proprio nel periodo in cui cominciava questo tour de fource.
La disfatta di Bologna, soprattutto per come è arrivata, ha demoralizzato un po’ l’ambiente e fatto capire alcune cose, come quella della gestione un po’ strana che ha adottato Marco Baroni in quest’ultimo periodo, attingendo sempre da alcuni giocatori, facendo giocare altri col contagocce e non facendo affidamento su altri ancora se non proprio per necessità. Non solo. Ha anche forzato il recupero di Castellanos e Dele Bashiru, ottenendo due cose negative. La prima è che i due si sono fermati di nuovo, con la speranza che non abbiano nulla di che, ma sull’argentino i timori sono tanti, la seconda è che, volente o nolente, ha dato una bella mazzata ai giocatori che per far giocare il Taty e Dele Bashiru, e che hanno retto la giostra fino adesso, sono stati messi in secondo piano.
Una cosa non proprio da Baroni che aveva conquistato tutti proprio per il suo modo di gestire e di far ruotare la rosa. Ora questo periodo di sosta che il tecnico ha preso come una sorta di momento per fare tirare il fiato alla squadra potrebbe invece essere deleterio. Già perché i calciatori che partiranno saranno nove e tutti di un certo rilievo. Tra questi Marusic e Dia che sono quelli che, forse, sono tra i più stanchi che giocheranno rispettivamente per il Senegal e il Montenegro per partite che contano praticamente nulla, visto che sono amichevoli, ma in questo momento era meglio che ne facessero a meno.
Poi ci sono quelli impegnati nella Nations League che, riguardo a tensione e intensità, si faranno sentire come l’Italia che dovrà vedersela con la Germania, con Rovella e Zaccagni, ma anche la Francia con Guendouzi che avrà l’impegno con la Croazia e il biancoceleste rischia di giocarle tutte e due, andata e ritorno. Senza dimenticare la sfida tra Nuno Tavares, che è dovuto partire per forza per rispondere alla chiamata e valutare la sua situazione con i medici portoghesi, che vedrà davanti Isaksen con la sua Danimarca. Chiudono Mandas e Provstgaard con Grecia e Danimarca U-21.