L’ex tecnico e presidente della Lazio, in esclusiva ai nostri microfoni: “La Lazio ha tutto per arrivare fino in fondo in Italia e in Europa. Stanchezza? Certi segnali…”
La brutta sconfitta di Bologna apre discussioni e dibattiti nel mondo biancoceleste. La Lazio è stata surclassata fisicamente e tecnicamente dagli uomini di Italiano, ed ha subito il sorpasso in classifica. A meno di dieci giornate dalla fine del campionato gli uomini di Marco Baroni si trovano al sesto posto in classifica, a due punti di distacco dai rossoblù e uno dalla Juventus. Ma a far paura sono anche le avversarie che sono tornate in corsa: la Roma, distante solo due punti, la Fiorentina a tre lunghezze di distanza, e il Milan a quattro.
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“Ma la Lazio ha tutto per lottare ed essere protagonista fino alla fine”, dichiara in esclusiva ai nostri microfoni Dino Zoff, ex tecnico e presidente del club biancoceleste. Zoff è convinto che gli uomini di Baroni possano lottare fino alla fine: in campionato e in Europa League. Nonostante il crollo fisico che ha evidenziato, la squadra biancoceleste è attesa da un finale decisivo.
Dino Zoff, la Lazio è crollata a Bologna, evidenziando una certa stanchezza dopo i tanti impegni ravvicinati…
“Già con l’Udinese si era visto qualche segno di poca vivacità e di stanchezza. Anche in quell’occasione la Lazio non aveva certo brillato per qualità di gioco. Diciamo che qualche segnale c’era già stato”.
Segnali che non sono stati colti dall’allenatore?
“Diciamo che probabilmente Baroni non ha pensato che quei segnali potessero essere dei campanelli d’allarme”.
Nel girone d’andata il tecnico aveva fatto spesso ricorso al turnover, come mossa per tenere tutti sulla corda ed evitare che ci fossero giocatori in debito di ossigeno. Crede che sia arrivato il momento di ritornare a quelle turnazioni?
“No, adesso come adesso è difficile pensare di cambiare tanti giocatori di volta in volta. Siamo arrivati a metà marzo, mancano una decina di partite alla fine del campionato. Bisogna scegliere i giocatori che stanno bene. E i più forti”.
“A Bologna una battuta d’arresto. Ma in campionato e in Europa si può andare avanti”
Cosa è successo a Bologna?
“A volte ci sono delle gare in cui la squadra può non essere determinata dal punto di vista mentale. Partite in cui non sei al cento per cento. A Bologna per me è successo questo. Da una parte c’era una squadra molto determinata, dall’altra una Lazio poco concentrata. Non dovrebbe succedere, ma in un campionato ci sono queste battute d’arresto”.

In campionato la Lazio ha subito il sorpasso del Bologna, e le altre sono tutte a poca distanza.
“Sarà una bella lotta fino alla fine. La Lazio è comunque attrezzata per provare a lottare fino alla fine, senza troppi pensieri o problemi. Non può essere una sconfitta, seppur pesante, a far crollare quello che questa squadra ha costruito fino ad oggi”.
In Europa League i biancocelesti sono arrivato nei quarti di finale, dove affronteranno i norvegesi del Bodo Glimt..
“Mi è piaciuto molto lo spirito con il quale la Lazio ha affrontato la competizione europea. Ha dato un bel segnale a tutti”.
E’ fiducioso in vista della prossima sfida?
“Non solo in vista dei quarti. Questa squadra è strutturata per provare ad arrivare fino in fondo. E poi, tutto sommato, mancano poche partite ormai alla fine. Rimanendo alla trasferta in Norvegia, sarà fondamentale l’aspetto mentale. Il modo in cui si preparerà questa sfida. Evitare crolli come quello di Bologna e tornare a fare vedere sul campo quello che è stato fatto fino ad oggi. La Lazio deve tornare quella di prima”.
Cosa può fare Baroni intanto per ritrovare brillantezza?
“Intanto sarebbe fondamentale recuperare qualche giocatore infortunato. Quando torneranno alcuni elementi fondamentali che ora sono fuori o che ancora non sono in forma, rivedremo la Lazio che abbiamo visto fino ad oggi”.