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Frenata Lazio: liste, sostituzioni, gestione della rosa? No, il problema è un altro

La sconfitta dei biancocelesti di domenica scorsa a Bologna ratifica un momento piuttosto complicato della squadra di Baroni che appare da alcune settimane piuttosto involuta

La sosta del campionato per lasciare spazio alle varie nazionali non poteva arrivare in un momento migliore per i colori biancocelesti. L’ultimo tour de force, con ben 7 partite in 21 giorni, ha letteralmente svuotato la squadra incapace infatti, nell’ultima gara in programma, di opporre la minima resistenza al Bologna di Italiano e subendo così una sconfitta umiliante.

Frenata Lazio: liste, sostituzioni, gestione della rosa? No, il problema è un altro -LaLazio.com – LaPresse.it

Si è molto parlato in queste ultime settimane della gestione da parte del tecnico toscanO della rosa a disposizione. Fermo restando che alcuni infortuni importanti hanno sicuramente ridotto le possibili scelte di Baroni, è innegabile che quella rotazione quasi scientifica fatta nella fase ascendente della stagione abbia lasciato il posto all’impiego quasi sistematico degli stessi undici titolari, che sono arrivati per forza di cose con la spia accesa della riserva alle ultime gare di questo ciclo molto impegnativo di gare ravvicinate.

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Le mancate rotazioni

La bella Lazio spensierata, senza paura, arrembante, soprattutto brillante su tutti i campi, in ogni manifestazione e contro qualsiasi avversario della prima fare si stagione, ha lasciato il posto a una squadra preoccupata, involuta e alla fine anche stanca. Il dettame tattico del tecnico toscano è sempre stato quello di far ritrovare entusiasmo e fiducia a una squadra reduce da un’annata piuttosto complicata, quindi aggredire le partite, aggredire gli avversari con un gioco votato a offendere anche per sorprendere l’avversario di turno.

Le mancate rotazioni – LaLazio.com – LaPresse.it

Il mantra di Baroni è sempre stato questa squadra deve difendersi attaccando, anche per giustificare le tante partite vinte in rimonta o nel finale, perchè è sempre stato piuttosto complicato uscire da una partita senza subire almeno un gol, quindi bisognava farne sempre uno in più. La Lazio in questa stagione ha saputo mantenere la porta inviolata soltanto in otto occasioni su 41 partite fin quI disputate: 5 volte in campionato (Genoa, Monza, Bologna, Napoli e VeronA) e 3 volte in Europa League (Neutro di Amburgo contro la Dinamo Kiev, Twente e Ludogorets). Troppo poche per mantenere il ritmo dei primi mesi, soprattutto quando è cominciata a venire meno la condizione fisica.

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La coperta troppo corta

Sono 51 i gol totali subiti dai biancocelesti sommando tutte le partite ufficiali, ma se in Europa la squadra è sempre riuscita a segnare un gol in più dell’avversario, arrivando a qualificarsi tra le prime 8, è in campionato che adesso la coperta sta diventando sempre più corta. 41 reti subite in 29 giornate fanno di Provedel e compagni l’undicesima difesa della serie A, un dato poco incoraggiante e soprattutto non più sufficiente se la condizione atletica della squadra non le permette di continuare ad “aggredire” le partite per segnare un gol in più dell’avversario. Le mancate rotazioni di Baroni dal mese di gennaio in poi hanno sfiancato i cosiddetti titolarti, che ora non sono più in grado di imporre il proprio ritmo e il proprio gioco, ma allo stesso tempo continuano a subire regolarmente almeno un gol da qualsiasi avversario fino alla debacle totale di Bologna.

La coperta troppo corta – LaLazio.com – LaPresse.it

Probabilmente, la domanda giusta da fare oggi al tecnico è perchè se si è scelto di utilizzare maggiormente i cosiddetti titolari, quindi ruotare meno anche le alternative, non si è cambiato anche il modo di impostare le partite, visto che senza una condizione atletica più che brillante, come quella d’inizio stagione, la squadra va sistematicamente in difficoltà? Se si crede che le alternative, con il crescere delle difficoltà, non riescano più a rendere come i titolari, allora che si aiuti la squadra con un atteggiamento più prudente, anche per correre meno e allungare la resistenza alla fatica dei calciatori, blindare la fase difensiva per subire meno ripartenze, con un atteggiamento tattico più prudente, se oramai da un mese si vede che la squadra diventa con il passare dei minuti più lunga perchè più stanca e quindi più vulnerabile. Qualche clean sheet in più aiuterebbe sicuramente a portare a casa qualche punto in più, a muovere comunque la classifica, anche quando viene irrimediabilmente meno la brillantezza della squadra.

Published by
Mauro Simoncelli
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