Il mercato di giugno è già nella testa del direttore sportivo Fabiani che riflette su quello che ci sarà da fare nel prossimo futuro della Lazio
La Lazio ha dato vita a un progetto con scadenza triennale. Lo aveva detto Marco Baroni in quel di Lecce, dopo la vittoria firmata Marusic a dicembre, lo ha detto anche la dirigenza nei giorni seguenti tra la fine delle feste e l’inizio di un calciomercato invernale che ha portato tre nuovi elementi alla rosa.

Reda Belahyane, Oliver Provstgaard, Airjon Ibrahimovic sono stati i tre acquisti di una Lazio che guarda al presente, ma soprattutto con un occhio al futuro. Proprio guardando oltre la siepe, intervenendo ai microfoni del Messaggero, il direttore sportivo Angelo Fabiani si è espresso così sul progetto di tre anni iniziato con Baroni alla guida.
“Come primo anno stiamo facendo un percorso egregio, ma non basta, o meglio, io non mi accontento mai. Dobbiamo migliorare nella testa. Voglio inculcare una mentalità vincente, quella che ci ha portato a battere il Milan al 98′ a San Siro. Quello dev’essere lo spirito costante”. Parla di costanza Fabiani, la stessa che nell’ultimo periodo sta mancando alla Lazio:
“Abbiamo raggiunto i quarti di Europa League e sono contento ma, per esempio, non nascondo che le prestazioni con il Viktoria non mi hanno affatto convinto. E per andare avanti servirà molto di più. Lo dico senza dare colpe a nessuno, proprio per acquisire una mentalità che va oltre il risultato. Oggi siamo ancora discontinui, serve un salto definitivo”.
I rinnovi, le cessioni e la Champions League
Tra i temi più immediati – immediati si fa per dire – ci sono sicuramente i rinnovi di Marusic, Pedro e Vecino, tre pedine fondamentali per Baroni, ma anche il futuro di alcuni elementi che a giungo potrebbero anche salutare:

“Abbiamo adeguato Mandas perché era giusto e lo avevamo promesso. Adam ha già un altro anno automatico, il resto a suo tempo e non è questo. Non c’è nessun allarme alla Lazio, fuori e dentro il campo”. E sul mercato estivo: “Si aprirà un nuovo spaccato di mercato. A gennaio c’è la riparazione, a fine stagione la sostituzione di ciò che non è andato. Poi nessuno è indispensabile. Dico sempre: se arrivano offerte mostruose, mi vendo pure io. Durosinmi? Il mercato non dorme mai. Vedremo se servirà qualche pezzo di ricambio per migliorare il motore del prossimo anno”.
In ogni caso un’eventuale qualificazione in Champions League potrebbe stravolgere i piani della Lazio o, quanto meno, offrire degli spunti diversi rispetto a quanto pianificato un anno fa: “Cambia la visibilità, cambia tantissimo, sarebbe una bugia dire il contrario. Ma se non dovessimo centrarla, non ci sarebbe alcun ridimensionamento. Ho dimostrato che si può rinforzare una rosa con le idee, senza buttare soldi”.
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Spiega Fabiani, che poi fa anche qualche esempio: “Quando abbiamo preso Guendouzi, Rovella, Tavares, Dia, Isaksen e Castellanos, chi pensava che avevamo acquistato calciatori di questo livello? Solo noi, perché ci abbiamo creduto”.