Isaksen ha parlato dal ritiro della Danimarca: il suo obiettivo è quello di fare la differenza in nazionale e con la Lazio
È cresciuto con la Lazio e ora sta raccogliendo i frutti del suo lavoro anche con la Danimarca. Al di là del modo in cui si è congedato dal club biancoceleste per questa sosta delle nazionali, il rendimento di Isaksen è in costante ascesa e lascia ben sperare per il finale di stagione. Da quando è arrivato Baroni, si è visto un altro Gustav.
Un giocatore più sicuro, sbloccato mentalmente, capace di esprimere il suo talento senza più quelle incertezze che ne avevano condizionato l’adattamento in Italia. “Aveva solo bisogno di fiducia – ha spiegato il tecnico nei giorni scorsi – e io l’ho un po’ liberato. Gli dico sempre che mi piace quando rischia per fare giocate determinanti, è importante che inizi a fare la differenza“.
Già, perché non è più il giocatore timido e inconcludente del suo primo anno in Italia, ma un esterno capace di incidere con la stessa continuità che aveva al Midtjylland. Un talento in continua evoluzione, che sta migliorando partita dopo partita, come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport.
Al punto da spingere Beppe Bergomi a suggerire il suo nome all’Inter: “Se devo consigliare un giocatore a Marotta, dico Isaksen della Lazio. Sta facendo molto bene, è cresciuto tantissimo“, ha dichiarato a Radio Anch’io Sport. Parole che lo lusingano e che gli confermano di essere sulla strada giusta.
Lui stesso, dal ritiro della nazionale, ha raccontato la sua crescita: “Sono migliorato nei tempi di gioco e nella fiducia che mi danno squadra e allenatore. Ci sono tanti aspetti che hanno influito e ci è voluto tempo per ambientarmi in Italia. Non è stato facile e ho vissuto giorni complicati. Ma ho imparato molto e ho lavorato su me stesso. Sento di stare maturando nel mio gioco e di essere nella direzione giusta“.
I progressi di Isaksen sono sotto gli occhi di tutti. Nella Lazio è diventato un titolare fisso dopo l’addio di Felipe Anderson e partita dopo partita ha acquisito sempre più sicurezza nei propri mezzi. Così si è guadagnato anche la considerazione della sua nazionale, con cui ha segnato due gol nelle ultime tre partite.
Ora vuole confermarsi anche nei prossimi impegni, a partire da quello di domani contro il Portogallo (calcio d’inizio alle 20:45). “Non mi considero ancora un giocatore affermato – ha ammesso ai microfoni di TV2Sport – ma so di dovermi assumere le mie responsabilità. So cosa posso dare e cosa la squadra si aspetta da me. Non sono qui solo per guardare, voglio fare la differenza“.
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Ed è esattamente ciò che si attende da lui sia la Danimarca che la Lazio. Due contesti diversi, ma con un obiettivo comune: affidarsi a giovani di talento per costruire un nuovo ciclo. A Isaksen serve ancora un pizzico di continuità per tornare il giocatore capace di gol e assist a ripetizione con la maglia del Midtjylland. Non è ancora su quei livelli, ma il percorso è quello giusto.