ll 21 marzo del 2004 allo stadio Olimpico di Roma si è vissuta una giornata di grande tensione, con la sospensione del derby tra Lazio e Roma: la cronaca di ciò che accadde in quella serata clamorosa
Una delle serate più assurde mai vissute all’interno dello stadio Olimpico di Roma. Una notte impossibile da dimenticare per tutti i presenti. Il 20 marzo del 2004, Lazio e Roma scesero in campo per il derby della capitale. Un appuntamento particolarmente sentito da entrambe le tifoserie. Una gara dal sapore di alta classifica: i giallorossi di Fabio Capello si giocavano le residue possibilità di rimontare lo svantaggio accumulato in classifica sul Milan di Ancelotti, che era in testa; la Lazio di Roberto Mancini cercava punti per la corsa Champions.
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La gara fu molto intensa e nel primo tempo ci furono diverse occasioni da gol. La Lazio andò vicinissima al vantaggio con un calcio di punizione di Fabio Liverani, che sfiorò la traversa, con un palo di Stefano Fiore e con un tentativo di Corradi, arrivato però dopo un netto fallo subito in area da Inzaghi, sul quale l’arbitro non è intervenuto, lasciando correre per la regola del vantaggio; la Roma rispose con un’occasione firmata da Mancini, che pareggiò il conto dei legni, colpendo il montante a Peruzzi battuto.
Si sparge la voce di un incidente mortale. Le Curve contro la Polizia: “Assassini”
Nel corso dell’intervallo all’Olimpico si è diffusa la notizia di una tragedia avvenuta fuori lo stadio: secondo i ben informati, nel corso di alcuni scontri avvenuti prima della gara, una macchina della Polizia avrebbe investito mortalmente un bambino. Nel giro di pochi istanti la notizia si è diffusa in tutto lo stadio, caricando l’atmosfera di un’elettricità incredibile. “Sospendete la partita”, l’urlo che si è alzato dalla Curva Sud, occupata dai tifosi giallorossi. Proprio dal settore più caldo del tifo romanista si era diffusa infatti la voce dell’incidente mortale fuori l’Olimpico.

Le scene che si sono succedute nel giro dei minuti successivi al ritorno in campo dei giocatori, restano difficili da dimenticare: gli ultras della Roma entrano in campo e iniziano a colloquiare con Francesco Totti e i giocatori in campo: dagli spalti vengono lanciati fumogeni, i cori si infittiscono: “Assassini”, viene ripetuto all’indirizzo delle forze dell’ordine. L’arbitro Rosetti sospende la gara, poi assiste al lungo conciliabolo tra i responsabili delle forze dell’ordine e i dirigenti delle società. Gli appelli fatti dai responsabili della Questura che smentiscono categoricamente l’incidente, scaturiscono l’effetto contrario.
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Riprendere la sfida diventa impossibile e il direttore di gara, dopo una lunga telefonata con il Presidente della Lega Calcio Adriano Galliani, opta per la sospensione definitiva. Per la prima volta nella storia del derby, una stracittadina non si è completata per ragioni di ordine pubblico. Verrà recuperata a distanza di un mese (il 21 aprile) e si chiuderà sul punteggio di 1-1, con reti di Bernardo Corradi (in mezza girata) e Totti, su calcio di rigore.