I fatti, gli episodi, le gare disputate e i personaggi che si sono messi in evidenza il 24 marzo nella storia della Lazio: un derby rimasto nella storia
Il derby tra Lazio e Roma è la sublimazione della rivalità tra le due squadre romane: una sfida nella quale in campo e sugli spalti i toni restano molto accesi e il rischio che spesso si possa esagerare è dietro l’angolo. I tifosi della Lazio si scagliano generalmente contro i rivali con cori e slogan: stesso copione a curve invertite, con la Sud che dedica particolare attenzioni ai calciatori biancocelesti.
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Ma nel corso del derby disputato allo stadio Olimpico di Roma il 24 gennaio del 1985, accadde un episodio particolare: per certi verso unico. Entrambe le tifoserie dedicarono attenzioni e cori avversi nei confronti di un unico calciatore: il centravanti della Lazio Bruno Giordano, fischiato alla lettura delle formazioni dall’intera curva giallorossa e da buona parte dei tifosi biancocelesti.
24 Marzo 1985, il derby in cui Bruno Giordano ebbe tutti contro
A spiegarne il motivo è lo stesso ex bomber della Lazio in una recente intervista che ci ha concesso. Giordano vive il suo ultimo derby da calciatore della Lazio. “Sapevo già che sarebbe stato l’ultimo derby giocato con la maglia biancoceleste e segnai il gol del pareggio, con un colpo di testa sotto la curva Sud”. Da dove nascono i fischi dell’intero stadio Olimpico? Giordano ricorda cosa accadde nei giorni precedenti la sfida. “La mattina, sui giornali, uscì la notizia di un mio passaggio alla Roma. Qualcuno in società, che voleva vendermi per fare cassa, aveva deciso di mettermi in cattiva luce agli occhi dei tifosi e fece uscire questa notizia, priva di ogni fondamento. Così in quel derby ebbi tutti contro: laziali e romanisti”.

Giordano segnò il gol del pareggio nella ripresa, due minuti dopo l’iniziale vantaggio giallorosso, siglato da Antonelli: “Fu anche per questo che quando segnai, scaricai tutta la mia rabbia. Quell’anno andò tutto storto: e la società stava cercando il modo di mettermi in cattiva luce per potermi vendere senza opposizioni da parte della gente. Fortunatamente gli anni successivi si capì bene come andarono le cose”.
Addio al secondo portiere più presente nella storia della Lazio
Il 24 marzo del 1996, il mondo biancoceleste piange la scomparsa di Idilio Cei, uno dei portieri più forti e completi nella storia della Lazio. Il numero uno ha disputato dieci stagioni difendendo i pali biancocelesti. Con le sue 287 presenze è in decima posizione nella classifica dei più presenti nella storia laziale; secondo, nel ruolo di portiere, solo a Luca Marchegiani che ha potuto sfruttare molte più occasioni per scendere in campo, disputando le coppe europee.

Cei invece è arrivato a Roma nel periodo peggiore, tra crisi societarie, dolorose cessioni, rischi di fallimento e amare retrocessioni. Ha difeso con onore i pali di una Lazio povera di soldi e classe, ma ricca di passione e sentimenti. Con la sua bravura, il suo senso della posizione e la sua innata sicurezza, è diventato uno dei portieri più forti del panorama calcistico italiano, riuscendo a sostituire in campo e nei cuori dei tifosi, un mostro sacro come Bob Lovati.
Il ricordo di Daniel Guerini
Un dramma difficile da accettare e dimenticare. Una notizia terribile che ha sconvolto l’intero mondo del calcio italiano, portando i tifosi biancocelesti nello sconforto più totale. Il 24 marzo del 2021 è morto, tre giorni dopo aver compiuto diciannove anni, Daniel Guerini, giovane centrocampista della Primavera biancoceleste.

Guerini, che vestiva la maglia numero dieci delle giovanili della Lazio, è rimasto vittima di un incidente stradale su Viale Palmiro Togliatti, nei pressi dell’incrocio con Viale dei romanisti. La sua Smart Four Four è stata colpita in pieno da una Mercedes Classe A. Una tragedia immane, che ha colpito i tifosi biancocelesti e l’intera città. Il giovane fantasista si stava mettendo in luce a suon di ottime prestazioni ed aveva vestito le maglie delle nazionali giovanili. La Lazio ha partecipato con l’intera prima squadra ai suoi funerali, celebrati nella Basilica di San Giovanni Bosco.