La Lazio dopo la sosta riparte nel posticipo serale del lunedì contro i granata di Vanoli, che all’andata rappresentarono un punto di svolta per i biancocelesti
La brutta prestazione, vuota e stanca contro il Bologna nell’ultima giornata di campionato, disputata prima di lasciare spazio alle nazionali, deve essere archiviata come un incidente di percorso. Serve ora resettare sia la mente sia il fisico, sfruttare bene questi giorni che ancora mancano prima della ripresa, preparare bene il match dal punto di vista tattico e gettarsi nella volata finale che attende i biancocelesti ancora in corsa sia in Italia sia in Europa.
Le varie nazionali stanno ancora disputando gli ultimi incontri previsti per le qualificazioni ai mondiali. Dopo i rientri degli italiani Rovella e Zaccagni dal doppio confronto contro la Germania per la Nations League, quella di Guendouzi, Mandas e di Isaksen, ieri hanno disputato l’ultima fatica anche gli under 21 Tchaouna e Provstgaard. Ora a Formello si attende soltanto il rientro di Dia dal Senegal e Marusic dal Montenegro per cominciare a preparare la sfida contro il Torino.
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Serve ripartire a testa bassa
Obiettivo, ripartire. Deve essere questo l’imperativo per gli uomini di Baroni che hanno chiuso un ciclo veramente difficile di 7 partite in soli 22 giorni con la grande delusione di Bologna, una sconfitta che ha lasciato davvero sconcertato tutto l’ambiente. La pausa per lasciare spazio alle nazionali è arrivata davvero al momento giusto, primo per metabolizzare al meglio la sconfitta e poi soprattutto per rigenerare fisico e mente in previsione del rush finale di stagione, che potrebbe schiudere alla Lazio orizzonti davvero inaspettati a inizio campionato.
I biancocelesti, nonostante il fiatone mostrato nelle ultime partite, restano ancora in piena corsa per un posto per la prossima Champions League e dovranno disputare i quarti di finale di Europa League contro i norvegesi del Bodo/Glimt, un traguardo davvero prestigioso che potrebbe lanciare la Lazio verso una semifinale europea centrata soltanto altre due volte nella storia ultracentenaria della società.
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Si riparte dal Torino di Vanoli
Lunedì sera, nel posticipo della trentesima giornata, all’Olimpico arriva il Torino di Vanoli, prima di andare a Bergamo per giocare contro l’Atalanta, preludio di una settimana incredibile che vedrà Zaccagni e compagni giocare le due gare europee, inframezzate dal derby contro la Roma. All’andata la Lazio incontrò i granata alla quinta giornata di campionato, a fine settembre, Baroni da un paio di settimane aveva virato per quel 4231 che poi è stato sempre lo schema tattico di tutta questa stagione. Un gol di Guendouzi, uno di Dia e il sigillo finale di Noslin, appena subentrato proprio al senegalese, sono serviti per matare il Toro a domicilio, una squadra che nelle prime quattro giornate era imbattuta e anche in testa alla classifica.
Una vittoria che diede soprattutto una spinta decisiva ai biancocelesti che nelle successive 7 partite di campionato ottennero ben 6 vittorie e una sola sconfitta, quella contro la Juventus per la famosa espulsione di Romagnoli dopo 25 minuti. Empoli, Genoa, Cagliari, Como, Monza e Bologna una dietro l’altra che proiettarono gli uomini di Baroni sulla scia delle copoliste, prima di cadere a Parma sotto i colpi dell’arbitro Zufferli e del Var, per quella che è stata una delle partite “maledette” di questa stagione. La speranza è che una bella vittoria contro i granata potrà servire anche questa volta alla squadra per lanciarsi al meglio per la volata finale.
