Il tecnico ha scelto gli uomini con i quali dare la caccia al quarto posto e alle semifinali di Europa League: scelte definitive nel momento cruciale della stagione
Ora o mai più: dalla ripresa del campionato in poi, la Lazio avrà davanti a se una serie di gare ravvicinate che daranno l’esatta dimensione delle prospettive e regaleranno certezze sui giudizi finali sul lavoro della squadra e del tecnico. Al 25 marzo i biancocelesti sono pienamente in corsa per la qualificazione alla prossima Champions League (con soli due punti da recuperare sul Bologna, svantaggio frutto della sconfitta nell’ultimo scontro diretto) e nei quarti di finale di Europa League, dove Zaccagni e compagni affronteranno il Bodo Glimt.

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I biancocelesti hanno davanti a loro nove gare di campionato e (almeno) due di Europa League: una serie di finali dove non si potranno commettere errori e dove ci si giocherà il tutto per tutto. Baroni non vuole dilapidare quanto di buono ha fatto in questa prima parte di stagione. E’ cosciente di essere uno degli artefici principali dei buoni risultati ottenuti dalla Lazio, ma sa perfettamente che il modo in cui concluderà il suo cammino europeo e la posizione in campionato, risulteranno decisivi per tracciare un bilancio completo.
Baroni, le novità rispetto al passato: più spazio a Hysaj. Mentre Lazzari…
“Aspetto la fine della corsa per vedere se c’è un pezzo che non va. Il discorso riguarda tutti, non solo il tecnico. Le somme del lavoro verranno tirate a giugno. Ora stiamo facendo un campionato più che soddisfacente, abbiamo raggiunto il traguardo storico dei quarti di Europa League, ma non ci accontentiamo”, ha ribadito il direttore sportivo Fabiani nei giorni scorsi. Il club rimanda i giudizi a fine anno: Lotito e Fabiani sono soddisfatti del lavoro svolto fino ad oggi, ma allo stesso tempo in apprensione per il calo fatto registrare negli ultimi mesi e dai tanti infortuni occorsi a molti titolari.

Da Lazio-Torino in poi Marco Baroni si gioca una bella fetta di futuro e presente. E non si escludono sorprese: nel finale di stagione cambieranno molte valutazioni e scelte. Il tecnico ha deciso di registrare la difesa, con scelte chiare che permettano di evitare incertezze e problemi. La prima novità riguarderà il ritorno di Elsed Hysaj, che dopo l’infortunio avrà più spazio nelle rotazioni e guadagnerà posizioni: diventerà la prima alternativa a Marusic e Nuno Tavares, sfruttando la sua capacità di muoversi su entrambe le fasce. Il laterale albanese (come era stato fatto da Pellegrini fino a gennaio) sarà fondamentale per gestire il portoghese, la cui gestione sarà totalmente diversa.
La gestione di Tavares e le scelte a centrocampo: Baroni ha deciso
Baroni, numeri alla mano, ha capito che Tavares è un talento eccezionale, ma che va gestito con accuratezza. Da adesso in poi verrà centellinato e si eviteranno sforzi eccessivi e inutili: mai più tre gare ravvicinate. Come accadeva all’inizio della stagione, Tavares verrà gestito con maggiore attenzione: il ritorno di Hysaj, che ha certamente caratteristiche diverse rispetto all’ex esterno di Arsenal e Marsiglia, ma che può garantire una maggiore copertura e stabilità, sarà fondamentale. La promozione di Hysaj porterà a far perdere posizioni nelle gerarchie a Manuel Lazzari. Il tutto in attesa di capire la scelta definitiva su Luca Pellegrini: mancano cinque giorni prima della chiusura definitiva delle liste.

A centrocampo la Lazio non farà mai a meno dei due mediani: Rovella e Guendouzi saranno i titolari. Se avranno bisogno di riposo verranno alternati con Vecino e Belahyane (giudicati in grado di muoversi davanti alla difesa, ma con carratteristiche completamente diverse). La Lazio non virerà sul centrocampo a tre. Anche se nell’undici titolare dovesse essere inserito un altro centrocampista (Vecino e Dele Bashiru), quest’ultimo si muoverà in una posizione più avanzata: il classico trequartista alle spalle della punta centrale. Che in attesa del recupero di Castellanos dovrebbe essere Dia.
Le scelte di Baroni: titolari e alternative per il finale di stagione
Il centravanti si muoverà da centravanti. Baroni gli chiederà gol e movimenti atti ad aiutare la squadra. Il senegalese deve sbloccarsi: non segna in campionato dal 15 febbraio e nelle ultime sfide non ha inciso. Giocare qualche metro più avanti potrebbe fargli bene. Questo spostamento porterà a scelte definitive: in alcune partite Dia (numero nove) verrà affiancato da Pedro, in altre da uno tra Vecino e Dele Bashiru. Noslin e Tchaouna saranno le alternative a Isaksen e Zaccagni sulle fasce. A meno di problemi fisici o di altre valutazioni (al momento poco pronosticabili) i due non verranno più testati nel ruolo di centravanti.

In porta giocherà Provedel: Mandas potrebbe trovare spazio solo in alcune gare di campionato, prima degli impegni europei. I centrali titolari saranno Mario Gila e Romagnoli; la prima alternativa è Patric, con Gigot quarta scelta. Il francese paga l’espulsione rimediata a Plzen e che ha lasciato la Lazio in doppia inferiorità nel finale. Da quel momento in poi è uscito fuori dai radar. Baroni ha scelto i suoi uomini: con i quali dare la caccia al quarto posto e alle semifinali di Europa League. Scelte chiare e nette. Sperando di avere poi buone notizie dall’infermeria.