Lazio-Torino, il doppio ex Fiore: “Partita tosta, ma Baroni e squadra tornino con testa libera…”

Il consiglio dell’ex giocatore che esalta l’annata dei biancocelesti: “Questa squadra può ricordare la nostra di Mancini, ma è meno solida”

Un movimento rapido, un tocco magico e via. Ne ha avuti tanti di guizzi Stefano Fiore nella sua carriera, tanti anche nella Lazio nei tre anni in cui ha indossato la maglia biancoceleste, arrivato verso la fine dell’era d’oro cragnottiana ed è stato uno di quelli che si è dovuto adattare alla nuova realtà di una squadra che doveva rinascere in qualche modo dalle ceneri. E lui è stato uno di quelli che meglio l’ha interpretato, con quasi 150 presenze e 30 reti, ora sta facendo la sua carriera da allenatore ma da lontano guarda e osserva sempre con molta attenzione ciò che succede alla Lazio. “E quest’anni devo dire che mi sto esaltando perché il lavoro che ha fatto e sta facendo Baroni è incredibile, senza ombra di dubbio, non era facile e non è facile lavorare nella capitale, ma il tecnico si è ben calato e sta facendo una stagione fantastica, anche se c’è da dire che nel calcio conta chi vince…“, la premessa di Stefano Fiore a Lalazio.com.

Stefano Fiore
Lazio-Torino, il doppio ex Fiore: “Partita tosta, ma Baroni e squadra tornino con testa libera…” (Ansa Foto) Lalazio.com

Si riparte a giocare dopo una quindicina di giorni di stop per via della nazionale e si riparte da Lazio-Torino, due squadre che hanno visto protagonista Stefano Fiore, anche se più biancoceleste, tanto che lui subito puntualizza: “Con Toro è stata una bella esperienza ma assai rapida visto che ci sono stato per appena sei mesi, c’era mister Zaccheroni abbiamo provato, ma non è andata“. Mentre sulla partita pensa più alla Lazio e “alla grande occasione che ha, visto da dove arriva e per quello che sta facendo”. Il riferimento è al 5-0 contro il Bologna, tanto che l’ex laziale cerca di di spiegare: “Non è mai facile ripartire dopo una sconfitta del genere, è vero, però è altrettanto scontato che un 5-0 e un 1-0 per la classifica è la stessa cosa, sempre zero punti sono, quindi la Lazio giocando in casa ha la possibilità di rimettersi in corsa e di rendere ancora più bello ed emozionante questo finale di stagione“.

“Zaccagni il più forte, può trascinare gli altri”

Per Stefano Fiore, la Lazio ha avuto un cammino strepitoso e anche se conosce bene l’ambiente laziale, sa perfettamente che quel 5-0 non sarà semplice da dimenticare: “E’ una cosa che può succedere, soprattutto in un percorso di crescita, ma bisogna gettarlo alle spalle e rimettersi a correre come hanno fatto per tutta la stagione. Non pensavo che Baroni riuscisse a fare così bene, so che è bravo, ma almeno io sono rimasto stupito da come attacca la Lazio e dalla mentalità, grazie alla quale ha fatto un grandissimo percorso in Europa League“. Una squadra che riesce a tenere alta la concentrazione sul doppio confronto, Fiore ne sa qualcosa: “Noi arrivammo fino in semifinale di Europa League, poi fummo sconfitti dalla squadra di Mourinho che vinse la coppa di quella stagione e l’anno successivo la stessa squadra trionfò in Champions, quindi di rimpianti non ce ne sono tanti, ma lo ripeto nel calcio conta chi vince e se arrivi in semifinale è un risultato strepitoso, ma io ci proverei ad arrivare fino in fondo”.

Mattia Zaccagni
“Zaccagni il più forte, può trascinare gli altri” (Ansa Foto) Lalazio.com

Basta volerle le cose e non risparmiarsi mai, almeno è quello che ha cercato di fare Fiore quando giocava nel primo anno di Roberto Mancini allenatore: “Quella Lazio lì cercò fino alla fine un posto per la Champions e fummo vicini alla finale di Europa League, questa Lazio qui può addirittura fare meglio, anche se è meno forte di quella in cui giocavo io, diciamo diversa. A volte la paragonano e qualche similitudine ce la vedo anche, solo che quella dove giocavo io era senza dubbio più solida di questa che attacca in maniera incredibile, ma a volte prende troppi gol. Ecco se migliora in questa situazione può fare benissimo in Europa League, ma dare filo da torcere per il quarto posto“. Il giocatore su cui aggrapparsi è “Mattia Zaccagni, ce ne sono tanti bravi, come Pedro, ad esempio, che in Europa può trasmettere tanta esperienza e fare la differenza, ma il capitano con la sua tecnica può essere un trascinatore”

 

 

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