Accadde oggi 28 marzo: lo show di Beppe Signori infiamma l’Olimpico

I gol, le gare, i personaggi che hanno lasciato il segno nella storia della Lazio. Il 28 marzo l’Olimpico andò in estasi per le giocate di Beppe gol

“E segna sempre lui, e segna sempre lui…si chiama Beppe Signori, si chiama Beppe Signori”. Questo il coro che la Curva Nord ha dedicato al bomber principe degli anni novanta biancoceleste. Quando l’estate del 1992 la Lazio acquista dal Foggia Beppe Signori, pochi immaginano che in breve tempo il biondo attaccante nato ad Alzano Lombardo ed affermatosi nel Foggia di Zeman, possa essere in grado di segnare valanghe di reti ed affermarsi nel mondo del calcio italiano ed internazionale.

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28 marzo
Accadde oggi 28 marzo: lo show di Beppe Signori infiamma l’Olimpico – lalazio.com –

Signori ha infiammato il pubblico a suon di guizzi, gol, giocate di livello, tiri al fulmicotone e numeri di alta scuola. E’ stato capace di far dimenticare in poche settimane un idolo indiscusso del pubblico come Ruben Sosa, grazie alla sua straordinaria capacità realizzativa. Con la Lazio ha vinto tre titoli di re dei bomber, ha indossato con orgoglio la fascia di capitano e ha segnato valanghe di gol, sfruttando un sinistro pazzesco.

28 marzo del 1993, quando Signori ha abbattuto l’Udinese

Il 28 marzo del 1993 Beppe Signori gioca una delle gare più belle della sua prima stagione laziale, sconfiggendo quasi da solo l’Udinese di Albertino Bigon. Nel primo tempo sblocca il risultato al termine di un’azione eccezionale: dopo una serpentina incredibile sulla fascia destra, entra in area e davanti all’ex Di Sarno (che aveva iniziato la stagione nella capitale) lo batte con un tiro potente sul primo palo. Una rete che rappresenta il giusto mix tra forza, classe e potenza.

Beppe Signori
28 marzo del 1993, quando Signori ha abbattuto l’Udinese – lalazio.com

Nella ripresa chiuderà la partita con un gran tiro al volo, su assist di Fuser: una rete che ha fatto alzare in piedi l’intero Olimpico: anche il commissario tecnico della nazionale argentina Basile, che era venuto nella capitale per vedere da vicino Abel Balbo. In mezzo alle due reti di Signori, sono arrivati anche i centri di Thomas Doll e Karl Heinz Riedle, a rendere ancora più cospicuo il successo biancoceleste

Espugnate Udine e Perugia

Sempre il 28 marzo, la Lazio ottiene altre due vittorie prestigiose in trasferta: la prima nella stagione 97-98: i biancocelesti guidati da Sven Goran Eriksson si impongono ad Udine con un netto 2-0: ad andare in gol sono Roberto Mancini, nella prima frazione di gioco e Diego Fuser, che sfrutta un tacco dell’ex numero dieci per andare a segno e chiudere la gara. Poche settimane dopo i due saranno tra i protagonisti della vittoria nella finale di Coppa Italia contro il Milan.

Fiore Mancini e Giannichedda
Espugnate Udine e Perugia – lalazio.com

Sei anni più tardi Roberto Mancini, passato dal campo alla panchina, ha portato la Lazio al successo sul campo del Perugia: una vittoria arrivata grazie a due gol particolari: il primo lo ha siglato Stefano Fiore con una rovesciata bellissima dall’interno dell’area di rigore umbra. Il secondo (dopo il momentaneo pareggio dei padroni di casa ad opera di Brienza, lo ha segnato Giuliano Giannichedda, al primo (e unico) centro con la maglia della Lazio. Un gol da tre punti.

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