Il tecnico Baroni, in vista del rush finale della stagione, ha in mente di effettuare tre cambi netti nella gestione delle forze e della squadra
Ieri, alla ripresa degli allenamenti a Formello e alla presenza di tutti i nazionali (anche se Isaksen, Dia e Marusic non hanno preso parte alla seduta), Marco Baroni ha provato a caricare la squadra, attraverso un patto con i suoi giocatori. “La Lazio conta più di ogni altra cosa” e “da oggi sono tutte finali”, il succo del discorso fatto dal tecnico ai calciatori biancocelesti.
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Il tecnico vuole voltare pagina: conscio di quanto fatto fino ad oggi (ad Aprile la squadra è ancora pienamente in corsa per un posto in Champions League e nei quarti di finale di Europa League, alla viglia del doppio impegno con il Bodo Glimt), l’allenatore biancoceleste ha deciso di ripartire dai principi che hanno caratterizzato la sua avventura alla Lazio. Cambiando però qualcosa. Rispetto alle ultime scelte, il tecnico ha promesso un piccolo, ma importante cambio di orizzonte.
Una Lazio “completamente nuova”: almeno nelle idee. I tre cambi di Baroni
Per qualcuno sarà “una Lazio completamente nuova”: se non negli uomini, almeno nell’interpretazione di alcuni principi. Il primo segnale di cambiamento è arrivato ieri, con il comunicato del club che ha annunciato il reintegro di Luca Pellegrini nell’elenco dei calciatori disponibili per il campionato. Una doppia buona notizia: i biancocelesti ritrovano per il rush finale un calciatore riposato e possono permettersi di gestire con meno preoccupazioni l’utilizzo di Nuno Tavares. Il portoghese non si è visto sul campo nemmeno ieri. Ha saltato la trasferta di Bologna (si era fermato nel corso del riscaldamento) e il doppio appuntamento con il Portogallo. Dopo aver raggiunto il ritiro della nazionale lusitana, è tornato a Roma.

Il secondo segnale di cambiamento è legato al diverso utilizzo delle forze. I forzati recuperi di Castellanos e Dele Bashiru (in campo contro il Viktoria Plzen nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League, quando non erano oggettivamente pronti per scendere in campo) hanno portato il tecnico a rivalutare il modo in cui (da adesso in poi) verranno gestiti i ritorni in campo. Ieri Castellanos si è nuovamente presentato in clinica per verificare le sue condizioni di salute. Baroni ha scelto di andarci con i piedi di piombo. “Preferisco perdere una partita, piuttosto che perdere un giocatore”, aveva detto dopo Bologna-Lazio. E’ conscio di come sia importante in questo rush finale, poter contare su tutti gli elementi.
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Anche in quest’ottica (terzo segnale), ha scelto di tornare a ruotare con maggior forza i suoi calciatori; anche in previsione delle prossime gare ravvicinate. Elementi come Belayhane, Pellegrini e Provstgaard, che non sono stati inseriti nella lista Uefa, potrebbero trovare più spazio in campionato; a ridosso o prima degli impegni europei. Baroni non vuole lasciare nulla al caso. Sa che in questo finale di stagione si giocherà tutto. Vuole chiudere la sua prima avventura laziale lasciando il segno. La sfida con il Torino sarà la prima gara della sua “nuova Lazio”.