Per la prima volta dopo l’estromissione dalla lista del campionato e dell’Europa League il terzino torna in campionato
Una delle situazioni più tristi e mal gestite della stagione. Ma tanto tutto passa o meglio, ora è il momento di farlo passare, poi a fine stagione si tracceranno tutte le linee e si vedrà il da farsi. Ma quanto è accaduto su Luca Pellegrini fa pensare, e anche tanto. Che si sia comportato in modo non lineare con quelli che sono i dettami e le regole di Marco Baroni, nessuno osa dire nulla, se ha fatto qualcosa, e lo sanno solo loro due, tecnico e giocatore, visto che all’interno dello spogliatoio di cose gravi non ne sa nessuno, è giusto che abbia subito la decisione imposta (solo?) dal tecnico.

Di sicuro di casi roboanti, con almeno uno o più giocatori testimoni, ce ne sono stati più di qualcuno, come Gigot che si è rifiutato di entrare con l’Atalanta obbligando così il tecnico a far entrare Castrovilli, ma anche altri di piccola entità, ma decisioni come quella presa su Pellegrini, non ci sono state. Una scelta che il terzino non ha ancora ben capito, ma da quando è stato messo fuori lista si è allenato come sempre, forse ci ha messo quel qualcosa in più (da lui e da chi sta vicino a lui si sottolinea che non è mai mancato ndr) soffrendo di stare fuori per non dare una mano nel momento in cui poteva darla.
Baroni lo mette subito alla prova. Luca è carico
Durante la sosta si è allenato tantissimo e a Baroni è piaciuto parecchio l’impegno che ha messo e anche come risorsa la considera parecchio, e non potrebbe essere altrimenti visto che, oltre a Tavares, si tratta dell’unico terzino sinistro di ruolo. Prima della sosta era stato detto al ragazzo che se continuava a lavorare come stava facendo sarebbe stato reintegrato, tanto che lui e il suo entourage, procuratore incluso, sapevano che Luca Pellegrini sarebbe stato reintegrato, al di là dell’infortunio di Patric, tanto che era stato avvisato Basic che, verosimilmente, sarebbe di nuovo uscito fuori dalla lista. Poi l’intervento chirurgico del difensore spagnolo ha ricambiato i piani.

L’ultimo sua partita in campionato è stata quella persa in casa con la Fiorentina, il suo score è di 22 partite, 14 di campionato, 7 d’Europa League e 1 in Coppa Italia e oltre la metà di queste le ha giocate da titolare, accumulando 1072 minuti. Non proprio pochi, non proprio da uno qualunque, insomma. Anzi, da un giocatore che, pur non essendo Roberto Carlos, o per restare più vicini alla Lazio, un Tavares, ha dato comunque il suo prezioso contributo. Sicuramente più di quello che ha fatto Basic prendendo il suo posto che è stato pari a zero. Ora tutto si resetta e riparte col Torino dove potrebbe anche giocare, visto che è in ballo per un posto sulla fascia con Marusic anche se il serbo (che non è di ruolo) è in vantaggio. Di sicuro la filosofia del “continuiamo così, facciamoci del male” è finita.