Mattia Zaccagni è il leader che la Lazio non può perdere. Tra Atalanta, Bodø/Glimt e Roma, il finale di stagione dipende dalle sue prestazioni decisive
Atalanta, Bodø/Glimt, Roma. E forse, di nuovo Bodø/Glimt. Tre tappe obbligate, più una in più, per un viaggio che potrebbe riscrivere la storia della Lazio in questa stagione. Oggi si parte per un tour de force che non lascia spazio a pause e che richiede certezze. In cima alla lista delle garanzie per mister Baroni – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – c’è Mattia Zaccagni, capitano, numero 10, leader imprescindibile, che in questo momento è più che mai decisivo.

Si parte con la partita di questa sera al Gewiss Stadium, per poi continuare con il doppio confronto europeo nei quarti di finale di Europa League contro i norvegesi, con il derby nel mezzo, dove, per la classifica e l’orgoglio, ci sono in palio tre punti che pesano come un macigno.
L’arciere biancoceleste è destinato a giocare titolare nelle prime tre partite, e se necessario anche nella quarta. La Lazio non può permettersi di rinunciare a lui. In questo momento, è l’uomo delle grandi sfide, quello che ha raccolto la fascia di capitano lasciata da Ciro Immobile e la maglia che fu di Luis Alberto.
Non si può fare a meno di un giocatore così. Zaccagni, nel 2025, ha partecipato a 7 gol in 9 partite di Serie A: 3 reti e 4 assist, numeri che lo pongono tra i migliori attaccanti di inizio anno solare, accanto a Retegui (11), Lukaku (9) e Krstovic (8). È il calciatore che ha inciso maggiormente per la Lazio, nonostante lui non giochi come attaccante puro, ma come esterno sinistro, ruolo che lo costringe a percorrere più strada per arrivare alla porta, affrontando continui raddoppi e marcature preventive.
Zaccagni costretto agli straordinari
Non è un caso che sia il giocatore che ha subito più falli del campionato, con ben 81 falli subiti. Ogni volta che si accende, qualcuno cerca di fermarlo con le cattive. È anche il calciatore che Baroni ha impiegato di più nel mese scorso, un punto fermo dal quale ripartire.

Contro l’Atalanta ha già segnato due volte a Bergamo: una con la maglia del Verona, l’altra con quella della Lazio. Due acuti nella stessa casa, due ricordi da rinnovare, possibilmente già questa sera, alla ricerca del tris. Ma Zaccagni non è solo numeri. È l’immagine della Lazio, il giocatore che, in un’estate in cui molti volti noti hanno lasciato il club, ha scelto di rimanere, di credere nel progetto biancoceleste.
Da allora, si è fatto carico di una leadership che non ha mai esitato a portare, mettendo sempre la faccia, sia nei momenti di gloria che nei periodi difficili. Oggi, in un momento in cui la squadra sta cercando di ritrovare la propria identità, la sua presenza in campo è la risposta più logica, e l’unica possibile. Servirà lui contro l’Atalanta, nello scontro diretto per l’Europa, e servirà contro il Bodø/Glimt e, soprattutto, contro la Roma.
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Sarà cruciale la gestione delle energie e del ritmo, ma Mattia lo sa bene. Questi sono i suoi “straordinari di aprile”, per dirlo in maniera borisiana. Ed è il momento in cui non c’è spazio per risparmiarsi. Ora c’è da dare tutto, e il finale di stagione si gioca proprio ora. Lui è pronto a viverlo da protagonista.