Un tandem che quasi non c’entra nulla l’uno con l’altro, ma insieme hanno un affinità e una sinergia importante
Portiere e difensore, l’uno la spalla dell’altro. Due ruoli che c’entra poco l’uno con l’altro, nella maniera specifica, ma fanno parte dello stesso reparto e spesso e volentieri si chiamano l’avversario e la palla. E quello che succede tra Mario Gila e Mandas quando il giovane portiere è titolare, è qualcosa di speciale. Quasi unico. Come se il difensore spagnolo, nonostante abbia appena un anno in più del compagno, lo debba proteggere e tutelare. A volte si mandano anche a quel paese, magari per una questione di posizionamento di entrambi, ma sempre con affetto e perché presi dall’adrenalina. E’ incredibile, ad esempio, come il portiere greco abbia preso confidenza sin dal primo momento che è entrato a difendere i pali della Lazio.

Nessuna timidezza o timore referenziale, se c’è qualcuno che sbaglia ecco che riprende tutti e quello che più gli capita a tiro è sempre Mario Gila. Sarà perché è il centrale di riferimento, quello che si prende un po’ tutte le responsabilità, a volte più dello stesso Romagnoli che è più grande e più esperto lì dietro, sarà perché il reparto, in un certo senso, fa proprio capo allo spagnolo. E’ lui quello che chiama a raccolta la linea ed è quello che, in un certo senso, se la prende con tutti. E Mandas viene subito dietro.
Mandas e Gila rapporto di fratellanza di reparto
I due si scambiano parole di ogni genere durante la partita e lo spagnolo, a detta di tanti, prende i rimproveri soprattutto da Mandas, non che da Provedel non li accetti, ma la confidenza che c’è tra Gila e Mandas è speciale, anche per questo i due, subito dopo la sfida vinta a Bergamo con l’Atalanta, si sono abbracciati a fine gara come se avessero vinto chissà cosa, ma oltre a festeggiare la vittoria, celebravano anche il fatto che la Lazio non aveva preso gol. Era successo l’ultima volta a Venezia, anche se è stato naturalmente meno festeggiato.

Un rapporto particolare tra i due, tanto che sono stati gli unici a festeggiare il clean-sheet contro l’Atalanta anche perché è il secondo del 2025 e poi perché ottenuto contro una squadra importante dall’ottimo materiale offensivo, quindi un motivo in più per festeggaire. Mandas è felice della sua alternanza, magari un po’ meno Provedel, ma è normale che sia così. Mario, invece, è concentrato per la fase finale della stagione e dopo il successo e la buona prestazione a Bergamo, vuole continuare a stupire pure con il doppio confronto con il Bodo Glimt, senza dimenticare la Roma. Una serie di gare dove la Lazio si gioca tutto e questo Mario Gila lo sa bene, tanto che è pronto a giocarle tutte di fila, anche per questo vuole stare al massimo.