Lazio, contro il Bodo/Glimt si gioca per la storia: ma i norvegesi però non vanno sottovalutati

La squadra biancoceleste giovedì sera sarà vicino al Circolo Polare Artico per giocarsi un posto tra le prime quattro d’Europa in Europa League, un traguardo raggiunto soltanto tre volte nella storia

La vittoria contro l’Atalanta in campionato ha riportato la giusta tranquillità nell’ambiente che serviva per preparare al meglio quello che possiamo chiamare un appuntamento con la storia. Infatti in sette giorni la Lazio sarà chiamata ad affrontare i sorprendenti norvegesi del Bodo/Glimt per il passaggio alle semifinali di Europa League, un traguardo impensabile a inizio stagione, raggiunto soltanto altre tre volte nella storia ultracentenaria del club.

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Lazio, contro il Bodo/Glimt si gioca per la storia: ecco perchè i norvegesi però non vanno sottovalutati – LaLazio.com – LaPresse.it

Un cammino fino a qui entusiasmante. Negli ultimi anni, raramente infatti i biancocelesti avevano affrontato così seriamente la campagna europea, soprattutto se questa non era legata alla Champions League, manifestazione talmente prestigiosa da stimolare a dovere e a prescindere tutto l’ambiente. Poche volte invece l’ex Coppa UEFA era stata affrontata con la voglia e la determinazione messa in mostra fin dalla prima partita dai biancocelesti.

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Appuntamento con la storia

Tre volte in 125 anni, la Lazio si è arrampicata fino alle semifinali di una coppa europea. Nell’allora Coppa Uefa del 1997-98 quando perse la finale di Parigi contro l’Inter, nella straordinaria cavalcata in Coppa delle Coppe dell’anno successivo vinta a Birmingham e agli inizi degli anni 2000, quando la banda Mancini venne fermata in semifinale dal Porto di Mourinho. Ecco perchè i quarti di finale contro il Bodo/Glimt sono un vero appuntamento con la storia, perchè potrebbero far tornare la Lazio in una semifinale europea.

Appuntamento con la storia – LaLazio.com – Instagram

L’avversario sembra sulla carta anche abbordabile, ma sarà proprio questo il primo errore da non commettere per gli uomini di Marco Baroni. I norvegesi infatti sono sicuramente una squadra giovane, che soltanto da alcuni anni si sta affacciando con continuità nel panorama del calcio europeo. Tra la situazione climatica al limite che di solito trovano le squadre a Bode, nei pressi del Circo Polare Artico, la superficie del campo in sintetico e un gruppo indubbiamente di bravi calciatori con una voglia matta di stupire, possono giocare brutti scherzi a chiunque. E proprio i cugini della Roma hanno potuto provare sulla propria pelle cosa significa giocare a quelle latitudini, rimediando un paio di figuracce storiche.

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Avversario da non sottovalutare

Il Boco/Glimt non è nuovo a gare contro le italiane, ma soltanto nell’ultimo lustro la società norvegese ha fatto quello scatto in avanti che l’ha portata poi gradino dopo gradino a salire nel ranking tanto da diventare un avversario serio. La società infatti è stata fondata nel 1916 e nel corso della sua storia centenaria ha vinto quattro campionati nazionali, ma tutti negli ultimi anni, 2020, 2021, 2023, 2024, proprio quelli che l’hanno poi portata alla ribalta internazionale, disputando le coppe europee con continuità. La squadra è allenata dal 2018 da Kjetil Knutsen, artefice di questi ultimi exploit e la sua rosa è interamente composta da giocatori norvegesi, a parte il portiere Haikin, di nazionalità russa, e lo svedese Burakovsky.

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Avversario da non sottovalutare – LaLazio.com – LaPresse.it

Il Bodo/Glimt scende generalmente in campo con un 4-3-3, un calcio tipicamente nordico, fatto di intensità, aggressività e corsa, ma sempre molto organizzato, tanto da riuscire a dare filo da torcere a qualsiasi avversario. Imperativo assoluto dimenticare l’idea di questa tipologia di squadra che avevano a cavallo degli anni 2000 con giocatori semiprofessionisti che poco avevano a che fare con il calcio vero. È una squadra molto equilibrata, che gioca prevalentemente in contropiede e si sbilancia raramente e che ha fatto le sue fortune nelle ultime stagioni soprattutto nelle partite casalinghe, sfruttando, non soltanto il clima sempre particolarmente avverso, tra pioggia, a volte neve, e sempre vento, ma anche la particolarità di giocare su un terreno sintetico, poco frequentato dal resto dei calciatori europei.

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Festa dopo un gol – LaLazio.com – LaPresse.it

Il giocatore senza dubbio più in forma in questo momento è la punta centrale, Hogh, capocannoniere di questa edizione dell’Europa League con 7 gol, ma anche Evjien, esterno molto abile nel dribbling e nel calciare in porta, lo dimostrano le 3 reti realizzate fino ad oggi nella competizione, non è da sottovalutare. Poi c’è sempre la vecchia conoscenza del calcio italiano, quel Hauge che è passato al Milan come una meteora, ma che ha saputo rivitalizzarsi proprio nel nord della Norvegia.

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