Dopo il ko di Bodo, il tecnico dei biancocelesti ha in mente un cambio netto in vista del derby. Ci sarà una variazione tattica, destinata a lasciare il segno
Prima la vittoria di Bergamo, poi il ko di Bodo: in cinque giorni l’umore dei tifosi biancocelesti e le convinzioni del tecnico Baroni, sono cambiati in modo evidente. L’allenatore della Lazio sarà costretto agli straordinari per preparare il derby con la Roma, gara valevole per la 32esima giornata di campionato ed in programma domenica alle 20:45 allo stadio Olimpico di Roma. Una gara che i biancocelesti hanno preparato nel modo peggiore.
LEGGI ANCHE: BARONI RIPARTE DA ROVELLA. LA PRIMA MAGLIA DEL DERBY SARA’ LA SUA

Se Ranieri ha avuto una settimana pulita per studiare la formazione da schierare contro i biancocelesti, preparando al meglio la sfida nel quartier generale di Trigoria, il tecnico della Lazio è tornato a Roma solo alle quattro e trenta di questa mattina, dopo aver passato quasi tre giorni a due passi dal Circolo Polare Artico, in condizioni atmosferiche proibitive e allenandosi tra bufere di neve e altri ostacoli.
Il centrocampo di Bodo non ha convinto Baroni: pronte delle novità
La gara di Bodo, lo stato di forma di alcuni calciatori, la necessità di evitare gli errori del derby d’andata (quando i biancocelesti andarono a pressare alti gli avversari, lasciando alla Roma il lancio lungo per le sponde di Dovbyk che misero in seria difficoltà la retroguardia biancoceleste), impongono a Baroni la necessità di modificare qualcosa rispetto all’assetto base. L’allenatore biancoceleste sta infatti riflettendo su una squadra completamente diversa; per certi versi rivoluzionaria. Con un centrocampo completamente nuovo.

La Lazio che affronterà domenica la Roma, ripartirà da Nicolò Rovella: il mediano biancoceleste (migliore in campo a Bergamo e assente a Bodo per squalifica), sarà chiamato a muoversi davanti alla difesa. Al suo fianco, probabile conferma per Reda Belahyane. Il centrocampista franco – marocchino aveva rubato la scena al Gewiss Stadium, recuperando palloni, ricucendo il gioco e muovendosi con grande disinvoltura. Nel gelo di Bodo e sul sintetico dell’Aspmyra Stadiom, Vecino e Guendouzi non sono stati in grado di ripetere la stessa prestazione che l’ex veronese e il mediano della Nazionale hanno messo in scena a Bergamo.
Le distanze tra i difensori e i mediani: la necessità di ritrovare equilibrio
L’intenzione di Baroni è quella di riproporre questa coppia; ma la vera novità riguarderà la trequarti campo. Per la prima volta dall’inizio della stagione, al fianco di Isaksen e Zaccagni (che verranno confermati sulla destra e sulla sinistra) si muoverà Guendouzi. Una scelta che nasconde una doppia chiave di lettura. Innanzitutto, la necessità di non snaturare l’assetto chiave, che prevede due mediani pronti a far partire l’azione (“Non abbiamo mai giocato 4-3-3, io non ho mai rinunciato e mai rinuncerò ai due mediani”, aveva detto recentemente Baroni in conferenza stampa”), poi la necessità di non sbilanciarsi e di non regalare metri alla Roma.

Atteggiamento che, con quattro attaccanti in campo, la Lazio tende a concedere. Emblematico il primo gol del Bodo Glimt di ieri sera: dopo cinquanta secondi della ripresa, c’erano almeno quaranta metri tra la linea dei difensori e i due soli mediani (Vecino e Guendouzi), che presi d’infilata, sono stati costretti ad un recupero frettoloso (con Vecino che è poi scivolato per cercare di riprendere la sua posizione). Con tre centrocampisti puri, è normale immaginare di avere un equilibrio maggiore e diverso.
Le scelte in difesa e in attacco
In attacco dovrebbe partire Castellanos, che dopo la mezz’ora in Norvegia, si riprenderà la maglia da titolare. L’involuzione di Dia continua a preoccupare. Anche sul campo del Bodo il senegalese è sembrato la brutta copia del giocatore che fino a gennaio aveva dato ottimi segnali in fase offensiva. Noslin, Tchaouna e Pedro, rappresentano le alternative per i ruoli sugli esterni, mentre Dele Bashiru è in ballottaggio con Guendouzi come trequartista.

In difesa probabile rilancio per Gigot e Luca Pellegrini. I due sono stati tra i migliori nella trasferta di Bergamo e sperano in una chance dal primo minuto. Il terzino romano, rilanciato in lista dopo l’esclusione di Febbraio, è l’unico mancino in rosa e potrebbe sostituire Nuno Tavares, fermato da una lesione di primo grado. Resterà aperto, come a Bodo, il ballottaggio in porta, tra Mandas (migliore in campo in Europa) e Provedel.