Era uno dei più attesi ed è stato uno dei più deludenti, ma il giovane danese ha voglia di rifarsi e quando succede, di solito sfodera gare di livello
Lento, quasi impacciato e completamente fuori dal contesto. Doveva e poteva essere la sua serata, anche perché era tra i più attesi, se non altro perché il clima e la temperatura erano per lui quasi di casa, ma Gustav Isaksen ha completamente deluso le aspettative. Irriconoscibile e quasi un pesce fuor d’acqua in un posto che era più vicino a casa sua rispetto a quanto lo sia la capitale e l’ambiente biancoceleste. Ma è stata anche e soprattutto per lui una serata storta, da dimenticare. E lui per questo non ci sta affatto bene anzi l’ha presa come una questione personale perché, sbagliando sicuramente, si sente in colpa e responsabile. E adesso medita vendetta, tanto che ha una grande voglia di riscatto.

Pensare che qualche giorno fa, dopo il gol segnato all’Atalanta sembra stesse toccando il cielo con un dito anche perché era l’ennesima prestazione coi fiocchi fatta in campionato dopo quelle col Plzen in Europa League. E’ il giocatore simbolo della Lazio del 2025, tanto che su di lui si sono concentrate tante attenzioni da parte di club esteri e anche italiani. Baroni sta seriamente pensando di farlo diventare un vero e proprio punto di riferimento per l’attacco e lo è a tutti gli effetti. La sua crescita quest’anni è stata impressionante e non sarà una serata storta che rovina quanto di buono è stata capace di fare tra la fine del 2024 e i primi tre mesi del 2025.
Isaksen deluso, ma è già su di giri per derby e Bodo: subito a Formello a correre
E’ giovane e questo saliscendi, magari, non è che sia proprio positivo, ma lui, quando gli è capitato in questa stagione è sempre riuscito a trasformarlo in qualcosa di importante. Dopo Ludogorest e qualche errore commesso in altre partite è riuscito sempre a sfoderare prestazioni di livello, di quelle che facevano la differenza e quest’anno ci è riuscito parecchie volte risultando decisivo e determinante. E il tecnico punta soprattutto su quest’aspetto. Lui, Gustav, appena rientrato dalla Norvegia, è stato uno dei primi a scendere in campo, tanto che l’hanno quasi dovuto frenare. Aveva voglia di rimettersi a correre e a lavorare. E’ anche questo il suo segreto, ovvero essere un ragazzo che vuole subito rimettersi a riparare a qualcosa che non è andata bene.

E’ un “soldatino” nel vero senso della parola, un ragazzo che ama lavorare e mettersi in discussione sempre. Ce l’ha caratterialmente, ma è stato Baroni a farglielo venir fuori e ad esaltare questo suo aspetto. Basti pensare che con quell’infiammazione al tendine che si è portato dalla nazionale, altri compagni o altri giocatori avrebbero faticato a conviverci, più di qualcuno avrebbe aspettato un po’ prima di buttarsi subito in campo, invece lui non ha mai smesso di lavorare e quando doveva restare in palestra a non faticare, ecco che improvvisamente appariva sul terreno di gioco perché non voleva perdersi la seduta tattica e partecipare. E’ una rarità avere un calciatore con questo tipo di sensibilità e attaccamento, per questo non ci sta per quello che è capitato a Bodo ed è per questo che non vede l’ora di giocare il derby e il ritorno con i norvegesi. Basta lasciarlo andare, poi ci pensa lui.