Il tecnico della Lazio e la scelta nella formazione anti Roma che fa discutere: rischio o convinzione nei propri mezzi? Il dibattito divide i laziali
La Lazio ha preparato il derby di ritorno di campionato, valevole per la 32esima giornata, nelle peggior condizioni possibili: i biancocelesti, reduci da tre giorni in Norvegia, a due passi dal Circolo Polare Artico e costretti a lavorare e a giocare sotto una bufera di neve e vento, sono tornati nella capitale solo venerdì mattina alle quattro e mezza. Baroni ha effettuato una sola prova tattica ieri, nel pomeriggio. Un’unica rifinitura per testare sul campo la squadra che affronterà i giallorossi di Ranieri.
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“Non credo che storicamente ci sia un altro derby giocato così ravvicinato a una partita di coppa. Non fa niente, il derby si può giocare anche dopo un’altra gara, è talmente straordinaria, soprattutto quella giocata, che ci sarà tutta l’energia immaginabile. I tifosi ci aiuteranno ancora di più”: queste le parole del tecnico della Lazio Marco Baroni alla vigilia: dichiarazioni che hanno fotografato alla perfezione, il modo in cui i biancocelesti sono arrivati a questa sfida.
Baroni, la probabile formazione anti Roma
Mentre a Trigoria Claudio Ranieri ha avuto una settimana di tempo per preparare la sfida in tutta serenità, a Formello il tecnico biancoceleste ha dovuto fare i conti con l’emergenza. Ecco perchè, l’unico test di ieri, ha tutta l’aria di essere poco indicativo: anzi, probabile che Baroni abbia voluto gettare fumo negli occhi, per sviare e lasciare immaginare una formazione completamente diversa da quella che scenderà in campo oggi alle ore 20:45.

Ieri era stata testata infatti una coppia centrale composta da Provstgaard e Gigot, mentre sulla trequarti campo era stato inserito Dele Bashiru. Il nigeriano ha anche caricato l’ambiente attraverso il match program diffuso dalla società: “Sappiamo quanto sia importante il derby e quanto ci tengono i nostri tifosi”, ha detto il centrocampista. Ma la sensazione diffusa è che nessuno dei tre scenderà in campo dal primo minuto. Baroni è infatti orientato a utilizzare Gila e Romagnoli come coppia centrale e Dia dietro Castellanos.
Baroni, è conveniente ripetere la stessa formazione dell’andata?
Una scelta che ha provocato però dubbi e malumori e che si presta ad una doppia lettura. Se dovessero essere confermate le previsioni (formazione schierata con Mandas, Marusic, Mario Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos), sarebbe praticamente lo stesso undici del derby d’andata. Le uniche eccezioni sarebbero rappresentate dal portiere (Mandas al posto di Provedel) e da Pellegrini, che prenderebbe il posto di Nuno Tavares. Ma in pratica, si tratterebbe della stessa, identica Lazio che a dicembre è stata sconfitta dalla Roma 2-0, andando in contro ad un vero suicidio tattico contro gli uomini di Ranieri (che hanno atteso il pressing dei biancocelesti, per cercare Dovbyk con lanci lunghi, che hanno poi favorito gli inserimenti dei trequartisti).

E’ davvero così conveniente ripetere la stessa partita della gara d’andata, con gli stessi interpreti? Tanto più che anche Ranieri sembra intenzionato non modificare uomini e assetto (due soli cambi forzati: Celik al posto di Hummels e Soulè per Dybala). Cosa cambierebbe rispetto alla sida disputata a dicembre? Da quel momento in poi, tra l’altro, la Roma ha iniziato a volare, trovando certezze e una continuità di rendimento mostruosa; la Lazio è calata nei risultati e nel gioco. E’ davvero la soluzione migliore, provare a ripetere la sfida d’andata, sperando in un diverso epilogo?
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Il secondo aspetto che porta ad una riflessione eloquente è dettato dall’assoluta non curanza delle risposte avute a Bergamo. Contro l’Atalanta, Baroni era tornato a ruotare la rosa, ottenendo risposte più che positive dai suoi giocatori poco utilizzati: Pellegrini, Gigot, Belahyane, Dele Bashiru e lo stesso Provstgaard (entrato nel finale), hanno dimostrato di stare bene e di poter dare un contributo importante. A Bodo, con i titolari, le cose sono andate diversamente. Cosa spinge a credere che, alcuni calciatori che nell’ultimo periodo sono sembrati in grande difficoltà (Dia su tutti) ritrovino improvvisamente brio e brillantezza. Altro aspetto, evidentemente sottovalutato, è legato alla gara di giovedì. Contro il Bodo (dove non sarà disponibile Belahyane), è molto probabile la riproposizione di gran parte della stessa formazione che oggi sfiderà la Roma. Siamo convinti che si tratti della scelta giusta?