I fatti, le partite più importanti e i personaggi che si sono messi in evidenza il 16 aprile nella storia della Lazio. Giorno in cui si festeggia un difensore amatissimo
Il 16 aprile il mondo biancoceleste festeggia il compleanno di uno dei calciatori più rappresentativi della Lazio cragnottiana, capace di crescere in modo costante nei primi anni novanta e festeggiare nel 2000 la vittoria dello scudetto, della Coppa Italia e della Supercoppa italiana.
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Un difensore moderno, che ha saputo interpretare il ruolo con grande intelligenza tattica e che si è diviso tra l’esterno e il centro della retroguardia: con ottimi risultati. Ha segnato diversi gol, ne ha salvati molti e quando è stato chiamato a muoversi al fianco di Alessandro Nesta, ha guidato la difesa portandola a diventare la meno battuta della serie A.
16 Aprile, tanti auguri a Paolo Negro
Con la maglia della Lazio ha vinto uno scudetto, una Supercoppa Europea, una Coppa delle Coppe, tre Coppe Italia e due Supercoppe italiane. Dodici anni di vittorie, soddisfazioni personali e di un amore incondizionato. “Per me la Lazio è tutto. Le altre squadre – ci ha raccontato – rimarranno sempre nel mio cuore, ma la Lazio rappresenta una parte della mia vita. Le vittorie, la crescita umana e professionale, l’amore dei tifosi, l’approdo in nazionale. Emozioni indimenticabili che ho provato da giocatore e tifoso”. Paolo Negro ha scritto pagine indelebili di storia della Lazio. Arrivato nella capitale a ventuno anni, ha giocato con il club biancoceleste dodici stagioni. Ha indossato la fascia di capitano, ha alzato al cielo coppe e lottato per la vittoria dello scudetto, ma soprattutto ha partecipato in prima persona al processo di crescita della società.

Sono 376 le presenze di Paolo Negro con la maglia della Lazio, che lo portano al quarto posto nella graduatoria dei laziali più presenti nella storia, alle spalle di Radu (che ha chiuso la sua carriera con 427 gare disputate con la maglia biancoceleste), Favalli (401) e Wilson a 394. Negro ha messo a segno 24 gol: 19 in campionato, tre in Coppa Italia, uno in Champions League e uno in Coppa Uefa. Ha vestito anche 8 volte la maglia della nazionale italiana, partecipando agli Europei del 2000.
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La sua vittoria più importante, è lo scudetto, festeggiato il 14 maggio del 2000. Nell’ultima giornata contro la Reggina, Paolo Negro indossa la fascia di capitano: “Penso di aver sudato e faticato più nei minuti finali, mentre si giocava Perugia-Juve, che in tutta la partita. Perchè facevo avanti e indietro tra gli spogliatoi e la palestra dello stadio Olimpico per smaltire la tensione. Avrò fatto quel tratto un migliaio di volte. Ero tesissimo, come tutti i laziali. Un’adrenalina così è impossibile da dimenticare”.
Mourad Meghni, classe, fragilità e quella gara meravigliosa in Champions League
Il 16 aprile del 1984 nasce a Parigi Mourad Meghni, uno dei talenti incapaci di confermare le indiscusse doti tecniche che aveva fatto intravedere in gioventù. Un giocatore capace di colpi sovraffini, e di lunghe pause, spesso dettate da una fragilità fisica che non gli ha permesso di trovare continuità di rendimento. In Francia, dopo gli esordi, gli affibiano un soprannome importante: “Petit Zizou”… piccolo Zidane.

In Italia esplode con il Bologna, poi, l’estate del 2007 arriva alla Lazio, che lo sceglie come uno die rinforzi in vista della stagione in cui giocherà in Champions League. Delio Rossi lo alterna a Mauri nel ruolo di trequartista: contro il Werder Brema, in una gara di Champions si esalta: gioca una sfida meravigliosa, fatta di dribbling, numeri di alta scuola e giocate di livello. La migliore in assoluto della sua esperienza laziale. Vince una Coppa Italia (segnando una rete nella gara d’esordio con il Benevento) e una Supercoppa Italiana.