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Lazio-Bodo Glimt, le pagelle: Noslin, Tchaouna e Castellanos sbagliano dal dischetto

Le valutazioni dei biancocelesti al termine della sfida con il Bodo Glimt, valevole per il ritorno dei quarti di finale di Europa League. Le pagelle dei giocatori di Baroni

L’avventura della Lazio in Europa League si chiude ai quarti di finale. Dopo una gara assurda, chiusa ai calci di rigore e decisa dagli errori di Tchaona, Noslin e Castellanos, che rendono inutile la parata di Mandas sul primo penalty e l’errore del capitano del Bodo Berg. La Lazio sfiora l’impresa, segna 3-0, ne subisce uno e poi getta alle ortiche tutto dal dischetto. Resta alto il rammarico per aver mandato sul dischetto, come quinto rigorista Castellanos, che era fermo da diversi minuti per infortunio. Affidargli il quinto e decisivo rigore è stato un errore grossolano. Imnperdonabile

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Associated Press / LaPresse
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Lazio-Bodo Glimt, le pagelle

Mandas 7,5: Ormai la scelta è stata fatta: Mandas è diventato a tutti gli effetti il portiere titolare della Lazio: dopo l’ottime prove con Atalanta, Bodo e Roma, il numero uno greco si ripete con i rvegesi: attento nelle uscite, innesca Isaksen con un lancio millimetrico da regista. A fine primo tempo è bravo a deviare in corner una punizione insidiosa di Hauge, poi si ripete su Hagh, con un vero e proprio miracolo. Tiene in corsa la Lazio parando un tiro a colpo sicuro di Helmersen. Para il primo rigore, illudendo il pubblico.

Lazzari 6,5: Primo tempo di grande intensità: pressa, recupera palloni, cerca la sovrapposizione con Isaksen: propizia il gol del vantaggio andando in pressing alto, poi si ripete, ma rovina tutto con un tiro di sinistro dal limite e dimenticando Zaccagni che era solo. Nella ripresa continua a spingere e trova anche un paio di cross pericolosi.

Mario Gila 7: Torna al centro della difesa, dopo la panchina nel derby. Baroni lo sceglie al posto di Gigot, chiedendogli di impostare dal basso e iniziare la manovra. Aggressivo come non mai, recupera palloni su palloni. Mette sulla testa di Zaccagni un cross che avrebbe meritato maggior fortuna. Nella ripresa diventa un vero guerriero.

Romagnoli 6,5: Una furia: aggredisce i portatori di palla avversari con forza; recupera palloni e prova a giocarli in fase offensiva. Entra nell’azione del gol di Noslin, con l’ennesima deviazione da sottomisura.

Marusic 6: Trasloca sulla fascia sinistra e nel primo tempo cerca più di mantenere la posizione. Si sgancia nel finale e sfiora il gol con un colpo di testa pericoloso.

Guendouzi 8: Corsa, grinta e carattere al servizio della squadra. Gioca da leader, diventando un punto di riferimento per tutti i compagni. Nel momento più complicato prende per mano la squadra e la trascina in attacco. Si inventa con una giocata eccezionale, il gol del 3-0 scodellando sulla testa di Dia un pallone che andava solo spinto in rete. E’ il più freddo dal dischetto.

Rovella 6: Aveva saltato la sfida d’andata per squalifica. Bravissimo nell’intercettare numerosi palloni, che non sempre è riuscito a giocare nel modo giusto.

Taty Castellanos illude la Lazio, poi sbaglia dal dischetto

Taty Castellanos illude la Lazio, poi sbaglia dal dischetto – lalazio.com20250417

Isaksen 6,5: Primo tempo tambureggiante: entra da destra con continuità, propizia l’azione del gol di Castellanos con un bell’assist e cerca di ripetersi in almeno altre due occasioni. Esce stremato dopo aver macinato chilometri su chilometri.

Pedro 6,5: Baroni lo preferisce a Dia, chiedendogli una prestazione di carattere e affidandosi alle sue giocate. Per tre volte nel primo tempo arriva sul fondo: un tiro gli viene ribattuto dal portiere Haikin, altre due volte sbaglia l’assist. Nella ripresa si ripete con un tiro al volo che avrebbe meritato miglior fortuna. Esce dopo 68′, dopo aver dato tutto.

Zaccagni 6: Era in dubbio alla vigilia, dopo l’affaticamento che lo aveva costyretto ad uscire anzi tempo nel derby. Ci mette mezz’ora per entrare in partita, poi si accende e sfiora due volte il gol: scivola al momento del tiro ravvicinato (palla ribattuta da un difensore), poi colpisce la traversa con un colpo di testa ravvicinato. Nella ripresa parte forte, poi piano piano si spegne.

Castellanos 6: Inizia litigando con l’arbitro e gli avversari. Si avventa sull’assist di Isaksen e insacca con uno splendido colpo di tacco. Prova a ripetersi con un tentativo dalla distanza, che si perde sopra la traversa. Resta stoicamente in campo nonosatnte fosse in condizioni impossibili. Non poteva e non doveva calciare l’ultimo rigore. Quello decisivo.

Nuno Tavares 6: Rimarrà per sempre nella nostra mente il pianto ininterrotto con il quale ha abbandonato il campo. Gioca una mezz’oretta mettendo in mezzo un paio di palloni insidiosi. E batte il corner che porta al gol di Noslin.

Tchaona 4: Nel modo in cui batte il suo rigore c’è tutta la sua stagione laziale.

Noslin 6: Entra a pochi minuti dalla fine e porta la Lazio ai supplementari, segnando il gol del 2-0, con un tocco ravvicinato su corner. Ma sbaglia in modo grossolano uno dei rigori.

Dia 7: Entra, segna il gol dell’illusione e poi ha la freddezza di calciare il primo rigore. In modo ineccepibile.

Hysaj 5: Entra e si fa saltare in testa da Helmersen.

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