La grande delusione della notte europea non deve comunque rappresentare la fine della stagione biancoceleste che, a partire dalla trasferta di Genoa, ha l’obbligo di rialzare la testa
Il sogno di una incredibile rimonta si è infranto all’ultimo rigore. Quel maledetto errore di Castellanos ha chiuso nella maniera beffarda una serata che proprio un colpo di tacco del Taty a metà del primo tempo sembrava poter davvero regalare la partita perfetta ai quasi 60mila tifosi accorsi all’Olimpico per una notte che poteva essere indimenticabile. Purtroppo resterà una notte comunque difficile da metabolizzare, proprio per aver accarezzato l’impresa, aver toccato con mano la possibilità di entrare per la quarta volta nella storia tra le prime quattro di una competizione europea.
La sconfitta sarà difficile da assorbire non soltanto dal punto di vista fisico, visti i 120 minuti giocati contro il Bodo/Glimt, ma soprattutto dal punto di vista mentale. E’ questo il vero compito che mister Baroni ha davanti in questi giorni che porteranno alla delicata trasferta di Genoa contro il Grifone di Veira, ma dovrà lavorare anche per ridare gli stimoli giusti per continuare la corsa che ancora resta possibile per tutte le coppe europee del prossimo anno.
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Il compito più difficile
Otto mesi di stagione, una cavalcata europea emozionante, svanita all’ultimo rigore dopo aver disputato una partita coraggiosa, intensa, elettrica, ma allo stesso tempo sfortunata contro i norvegesi del Bodo/Glimt. Un’eliminazione cocente che a distanza di giorni fa ancora male a tutto l’ambiente laziale e che rimarrà a lungo nei ricordi soprattutto di chi l’ha vissuta dal vivo allo stadio. Una vittoria effimera alla fine, ma che deve essere anche presa nel verso giusto, perchè la Lazio negli ultimi due mesi aveva ottenuto i tre punti soltanto contro il Monza ultimo in classifica, così come i suoi attaccanti mancavano all’appuntamento con il gol dalla stessa partita.
La netta, anche se inutile vittoria contro i norvegesi ha comunque ridato alcune certezze ai biancocelesti, compresi i gol di Castellanos, di Dia e se vogliamo dello stesso Noslin schierato in attacco nel disperato assalto finale per provare ad acciuffare almeno in extremis i tempi supplementari. Un buon viatico in vista delle ultime sei giornate di campionato che vedono i biancocelesti al sesto posto in classifica a soli tre punti da una qualificazione alla prossima Champions League.
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Il calendario delle ultime giornate
Genoa, Empoli e Inter in trasferta, Parma, Juventus e Lecce in casa. Queste le partite che aspettano Zaccagni e compagni nelle ultime sei giornate, sulla carta non proibitive a parte gli scontri diretti, anche se quello decisivo per un piazzamento in Europa contro i bianconeri sarà allo stadio Olimpico. Obiettivo 70 punti che dovrebbero garantire la qualificazione almeno all’Europa League. Per raggiungerlo servono 4 vittorie e due pareggi, impresa non certo facile per la Lazio di qualche settimana fa, ma quella vista contro Atalanta, Roma e Bodo invece fa ben sperare in un grande finale che coronerebbe comunque al meglio possibile una stagione che l’ha vista sempre protagonista.
La Champions League resta difficilissima, ma un bottino del genere, che passi comunque anche per la vittoria contro la Juventus, potrebbe schiudere tante prospettive in più. Servirà però la voglia, la tenacia e i gol degli attaccanti come contro i norvegesi giovedì sera.