La società conscia dell’atteggiamento superficiale della Lega Serie A, è dovuta ripartire per la capitale e tornerà a giocare in Liguria
Una gestione della situazione da dilettanti e poco professionali. Il rinvio di Genoa-Lazio si porta dietro scorie inaspettate e impreviste, con una decisione presa all’improvviso che ha fatto arrabbiare la società, la squadra e l’intero staff tecnico. La Lega Serie A aveva inizialmente deciso di rinviare la gara vista la dolorosa scomparsa del Papa e per rispetto e per l’importanza del Pontefice si è deciso di annullare la giornata prevista con quattro partite di serie A che si dovevano disputare. Tra queste Genoa-Lazio. Il disastro è nato per via di una comunicazione che, secondo la Lega, sarebbe arrivata per tempo, secondo la Lazio e altre società non è così. La Lazio, da quanto sostiene, dice di non aver avuto alcuna comunicazione o sentore che la partita si potesse giocare due giorni dopo il rinvio, tanto che è stato organizzato il rientro a Roma.

Nel primo comunicato della Lega si parlava di data da destinarsi, con le società coinvolte che ne hanno preso atto ma con la Lega che, almeno inizialmente, aveva chiesto di attendere notizie prima di muoversi ed è qui che, probabilmente, si è innescato il problema almeno dal punto di vista della Lega che dava forse per scontato che le società avrebbe atteso, visto che nel frattempo c’erano riunioni e contatti via web con le società di serie A e col presidente per decidere il da farsi.
La Lazio parte il giorno della partita da Roma
Ora che qualcuno abbia dato per scontato alcune situazioni, ha sbagliato, anche perché la Lazio, dal suo punto di vista, si è organizzata per rientrare nella capitale, visto che non sapeva ufficialmente che ci poteva essere la possibilità di giocare due giorni dopo, anche perché la Lazio stessa aveva avanzato l’idea di giocare il giorno dopo ma è stata rigettata, quindi appreso questo la società ha dato il via libera per rientrare a Roma. Il problema sarebbe nato dal fatto che la Lega ha comunicato l’ufficialità del recupero e la Lazio non solo non ne sapeva nulla ma stava per rientrare a Roma ed era troppo tardi per tornare indietro.

Marco Baroni, l’intero staff tecnico e i giocatori una volta appreso che si rigiocava mercoledì alle 18,30 a quel punto erano sull’aereo pronti a tornare, neri e indispettiti da quanto stava accadendo. Il tecnico ha fatto capire che a quel punto avrebbe fatto quello che diceva la società e si sarebbe adeguato, ma al tempo stesso ha anche spiegato che c’era la necessità di effettuare un allenamento serio visto che non si giocava e considerato che la Lazio non poteva tornare il giorno dopo. Così la società ha dato il via libera con tanto di allenamento a Formello previsto per il pomeriggio e la decisione di partire mercoledì mattina 23 aprile il giorno della partita. Non succede mai, se non nelle amichevoli estive e se c’è la necessità di spostarsi subito dopo la gara. E così avverrà.