L’esterno biancoceleste suona la carica in vista delle ultime sei giornate di campionato che possono comunque dare un senso alla stagione
La delusione per la mancata qualificazione alle semifinali di Europa League brucia ancora, la squadra era riuscita nell’impresa di ribaltare nel corso della gara lo 0-2 subito dal Bodo/Glimt in Norvegia, poi la lotteria dei calci di rigore ha visto uscire il biglietto norvegese e per i biancocelesti ora è durissima rialzarsi. Ma c’è un campionato ancora da concludere, sei giornate che possono ancora permettere di acciuffare un posto per le coppe europee e tornare a rivivere anche il prossimo anno notti come quelle vissute in questo.

Mattia Zaccagni è il grande rimpianto dei tifosi biancocelesti per l’esito finale della gara di Europa League. La sua sostituzione a venti minuti dalla fine ha tolto la freccia più acuminata dalla faretra dei rigoristi a disposizione dell’allenatore Marco Baroni, un cecchino praticamente infallibile dagli undici metri, che avrebbe potuto girare l’esito della lotteria se fosse rimasto in campo.
Ora serve la presenza del capitano
Nella comunque entusiasmante stagione della Lazio, nella travolgente cavalcata europea, c’è sicuramente lo zampino di Mattia Zaccagni. L’esterno biancoceleste sta disputando infatti una delle migliori stagioni della carriera sia per numeri sia per continuità di rendimento e la sua importanza per il gioco della Lazio si vede proprio nel momento della sua assenza.

Classe, esperienza, giocate che creano sempre un pericolo e una leadership oramai conclamata tra i compagni, lo fanno uno dei cardini dello scacchiere del tecnico toscano. La fascia da capitano ereditata da Ciro Immobile ha indubbiamente fatto scattare un senso di responsabilità verso i compagni e tutto l’ambiente che ha fatto crescere sotto tutti i punti di vista il Zac, tanto da convincere il commissario tecnico della nazionale Luciano Spalletti a riconvocarlo di nuovo per la maglia azzurra.
Le sue giocate per tornare in Europa
Zaccagni sta probabilmente disputando una delle migliori stagioni della carriera, sicuramente tra le più continue con la maglia della Lazio. 8 gol e 6 assist in campionato rappresentano un terzo della produzione offensiva biancoceleste, un gol ogni tre insomma è scaturito da una giocata dall’esterno romagnolo. Due gol e quattro assist anche in Europa, segno tangibile che servono quelle giocate tipiche di Zac sulla fascia sinistra per rendere imprevedibile la Lazio. Non a caso, per alcuni problemi fisici che ne hanno rallentato il rendimento, la squadra biancoceleste ha fatto fatica a vincere alcune partite. L’ultimo gol di Mattia è quello di Milano quando infatti la Lazio sbanca San Siro per una vittoria storica al minuto 97.

Giovedì contro i norvegesi in Europa League è uscito dal campo per lasciare il posto a Tchaouna a venti minuti dalla fine, ma lo abbiamo visto tarantolato in panchina a incitare i compagni nell’assalto finale che poi ha portato al gol della speranza di Noslin, per poi esplodere di gioia come tutti i compagni quando Dia aveva dato la momentanea qualificazione alle semifinali durante i supplementari. Per i rigori finali non ha potuto dare il suo contributo, ma ha cercato insieme al tecnico di capire chi fosse più pronto ad assumersi quella responsabilità, poi il destino non ha scelto il biancoceleste sulla roulette dal dischetto, ma Zaccagni è pronto a provare a far tornare in Europa la sua Lazio nelle partite che mancano da qui alla fine del campionato.