Il 25 aprile è il giorno in cui il mondo biancoceleste festeggia il compleanno di uno dei giocatori più amati da un’intera generazione di tifosi: un attaccante straordinario, che con i suoi gol ha fatto innamorare il pubblico della Lazio
Il 25 aprile del 1966 nasceva uno degli attaccanti più forti e completi che abbiano mai vestito la maglia della Lazio. E’ stato tra gli artefici della rinascita del club biancoceleste: ha segnato valanghe di gol e riportato entusiasmo in un ambiente che lentamente provava a risalite la china dopo anni difficili.

E lo ha fatto da trascinatore e leader. Ancora oggi viene ricordato come uno dei giocatori più forti e completi del panorama biancoceleste. Uno di quelli capaci di fare cose meravigliose con il piede sinistro. Ha vestito la maglia della Lazio dall’estate del 1988 fino al giugno del 1992, ed una volta terminata la sua carriera ha continuato a seguire con attenzione le vicende del club biancoceleste. Che gli è rimasto nel cuore.
25 aprile, tanti auguri a Ruben Sosa
Quattro stagioni con la maglia della Lazio, ricche di gol, emozioni e momenti da ricordare. Ruben Sosa è stato l’idolo di un’intera generazione di tifosi biancocelesti. L’uomo che con i suoi spunti e il suo carisma è stato il punto di riferimento di una squadra che provava a spiccare il volo. E’ arrivato giovanissimo nella capitale. Si è caricato sulle spalle una squadra appena salita dalla serie B e a suon di gol ha ricreato passione ed entusiasmo. In una Lazio attenta ai conti e al bilancio, con poche risorse economiche e con tanti avversari di livello (erano gli anni in cui le squadre italiane primeggiavano in Europa), ha formato con Karl Heinz Riedle una delle coppie offensive meglio assortite del campionato italiano. Ha segnato reti decisive nei derby. Ha creato un feeling speciale con la Curva Nord, dove si recava a vedere le partite quando era squalificato o infortunato. E quando ha lasciato la capitale, per trasferirsi all’Inter, ha creato un vuoto nel cuore dei tifosi.

Il suo nome verrà per sempre legato alla Lazio, squadra con la quale ha collezionato 140 presenze, con una cinquantina di gol. Quattro stagioni nella capitale e tante battaglie a difesa dei colori biancocelesti. Con la sua velocità ha fatto tremare le difese avversarie e con il suo sinistro ha segnato reti bellissime. Straordinario il feeling con i tifosi biancocelesti, Ruben Sosa è ancora oggi ricordato come un uomo derby. Ha lasciato il segno in stracittadine equilibrate e sentite. Partite intense, ricche di pathos e di colpi proibiti. Gare che finivano spesso in parità, dove la paura di perdere era più grande della voglia di vincere. Derby in cui ha segnato in tutti i modi: con il suo sinistro al fulmicotone, in acrobazia e addirittura di testa, pareggiando una sfida (con la Lazio in nove) che sembrava segnata. E’ rimasto a Roma fino all’estate del 1992, quando fu sostituito da Beppe Signori
Signori segna un rigore pesantissimo
Il bomber di Alzano Lombardo lo sostituisce in campo e nel cuore dei tifosi. Nella sua prima stagione (92-93) si laurea re dei bomber segnando 26 reti. Una delle più importanti la mette a segno il 25 aprile del 1993, segnando un calcio di rigore pesantissimo al novantunesimo minuto di una gara che sembrava maledetta. La Lazio, in piena corsa per un posto in Coppa Uefa (antenata dell’attuale Europa League), ospita il Pescara già retrocesso. IIl match sembra una passeggiata, soprattutto quando i biancocelesti sbloccano il risultato con Favalli.

Ma il Pescara rialza la testa e trova il pareggio con Allegri (ex tecnico di Juve e Milan). Il pari innervosisce gli uomini di Zoff, che sembrano bloccati. Il guizzo finale arriva solo allo scadere, con Signori che si procura un calcio di rigore. Il bomber biancoceleste si presenta al dischetto e segna un penalty di una pesantezza unica. Un succeso che risulterà decisivo per la corsa europea della Lazio.