Romagnoli, protagonista assoluto della Lazio, ha conquistato la difesa e la fiducia di Baroni con un rendimento stellare. Un giocatore fondamentale
Un Romagnoli così, nella Lazio, non si era mai visto. Arrivato a Formello tre anni fa, ha scelto di lasciare la fascia di capitano del Milan per seguire il suo cuore e indossare finalmente la maglia che sognava fin da bambino. Da allora, come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, il suo rendimento è stato in costante crescita.

Il debutto con Maurizio Sarri è stato un successo, in una stagione che ha visto la Lazio chiudere al secondo posto in campionato. Alessio ha assunto un ruolo centrale, raccogliendo l’eredità lasciata da Acerbi, trasferitosi all’Inter. Ha preso il posto di un difensore di caratura internazionale e, nonostante il confronto, Romagnoli non ha mai fatto rimpiangere chi lo aveva preceduto.
A parte una breve parentesi con Tudor, Romagnoli ha dominato la difesa della Lazio, imponendosi con intelligenza tattica, capacità difensive e un’importante partecipazione alla costruzione del gioco. È un giocatore completo, la cui continuità di rendimento è diventata una delle sue caratteristiche principali.
In questa stagione, ha disputato partite impeccabili, aumentando il suo impatto sulla squadra. Alessio ha preso su di sé una responsabilità crescente, diventando sempre più determinante. In Serie A, tra i calciatori con almeno 20 presenze, è il terzo per percentuale di passaggi riusciti (92,3%), dietro solo a Gatti e Kalulu della Juventus (95,2% e 94%). Con lui, il possesso palla della Lazio è sempre sicuro.
Romagnoli, un futuro in sospeso
Non solo numeri: i suoi 5 gol (3 in Europa League e 2 in campionato, con uno memorabile nel derby) completano il quadro di un giocatore fondamentale per l’equilibrio della squadra. Romagnoli è ora uno dei perni del progetto di Baroni, il difensore più decisivo dell’intera esperienza romana.

Il suo rendimento ha conquistato la società, anche se, al momento, non ci sono segnali di trattative per il rinnovo del contratto, nonostante le voci di mercato che hanno parlato di una possibile separazione a fine stagione. Il suo contratto scadrà nel 2027, quando avrà 32 anni, ma al momento il club non sembra voler accelerare su un nuovo accordo.
L’intenzione è quella di rispettare l’accordo già in essere, sottoscritto nell’estate 2022, quando Romagnoli ha accettato uno stipendio significativamente inferiore a quello che percepiva al Milan. Rinegoziare si vedrà più avanti, ma prima c’è la possibilità di chiudere al meglio una stagione che ha regalato sia momenti esaltanti che qualche delusione.
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Oggi, la Lazio ha l’opportunità di chiudere in bellezza, puntando a un traguardo che, all’inizio della stagione, sembrava un’utopia. La squadra ha dimostrato di poter competere ad alti livelli e, in questo, c’è molto merito di quel difensore che, con la maglia numero 13 sulle spalle, ha saputo dimostrare un’imprescindibile leadership. Un Romagnoli così, nella Lazio, non si era mai visto.