Saracinesca Mandas: le sue parate per lo scatto Champions League

Il portiere greco da quando è tornato con continuità tra i pali al posto di Provedel ha sfoderato sempre prestazioni sopra la media aiutando i biancocelesti in questa fase così importante

Nell’epoca delle rose lunghe e del turn over più o meno forzato da parte di tutti gli allenatori, il ruolo del portiere è rimasto l’ultimo baluardo a cadere sull’altare dell’alternanza quasi scientifica. Un ruolo troppo delicato per non essere segnato da gerarchie ben precise con un titolare e una reale riserva. Una volta si considerava lo stato emotivo del numero uno che doveva avere la certezza del posto per potersi così concentrare meglio, anche perchè il portiere resta un ruolo atipico, solitario come è in mezzo al campo, immerso nei suoi pensieri, costretto a guardare da lontano gli sviluppi della partita. Ma negli ultimi anni più di un allenatore ha cominciato ad alternare i due portieri in rosa, magari il titolare giocava in campionato e il “dodicesimo” partiva dal primo minuto in coppa in modo da avere entrambi allo stesso livello di preparazione.

Lazio
Saracinesca Mandas: le sue parate per lo scatto Champions League – LaLazio.com – LaPresse.it

Chrīstos Mandas è al secondo anno in biancoceleste, acquistato dall’OFI Creta dove si era messo in luce fin dall’esordio a diciotto anni. Dietro il titolare Ivan Provedel ha aspettato con pazienza il suo turno, pronto a imparare nuove metodologie di allenamento e a sfruttare i consigli del “numero uno” del momento arrivato anche a indossare la maglia azzurra. Poi complice un infortunio del titolare ha avuto la possibilità di esordire addirittura nel derby e dal quel momento niente può fargli più paura.

LEGGI ANCHE: Romagnoli, il leader della Lazio: il difensore sempre più decisivo

Inizio non facile

Nel calcio moderno avere due portieri affidabili sembra essere la nuova frontiera degli allenatori. La possibilità di alternarli senza paura sfruttando il momento migliore di forma dell’uno piuttosto che dell’altro. Molte volte affidando a ciascuno di loro una competizione diversa. La storia di Mandas alla Lazio non ha seguito questa strada perchè, dopo aver fatto sempre panchina dietro il titolarissimo Provedel, reduce da un paio di stagioni formidabili, si è fatto trovare pronto quando Ivan si è infortunato seriamente al malleolo tanto da tenerlo fuori per oltre due mesi.

Mandas
Inizio non facile – LaLazio.com – Ansa foto

Mandas si è trovato catapultato tra i pali della Lazio così quasi per caso addirittura in un derby contro la Roma, un battesimo di fuoco nella partita più sentita dell’anno da parte della tifoseria. Nove buone presenze nel finale della tribolata stagione passata tra un cambio di allenatore all’altro, dove ha potuto mettere in mostra comunque le sue doti, piazzamento, reattività e una sana incoscienza giovanile che gli ha permesso di non soffrire il debutto in prima squadra in un momento piuttosto particolare.

LEGGI ANCHE: Parte la preparazione per il Parma: un rientro e tanti dubbi

Ora il titolare è lui

La nuova stagione è partita con tante novità, a partire dalla guida tecnica in panchina e Marco Baroni ha continuato a dare fiducia al titolare Provedel, anche se Mandas ha potuto mostrare le sue doti soprattutto nelle coppe, tra Europa League, dove ha giocato 9 partite contribuendo allo splendido cammino biancoceleste, e Coppa Italia. Alcuni gol “strani” incassati da Provedel hanno poi consegnato la porta a Mandas anche in campionato e il ragazzo non ha mancato l’occasione. Sempre pronto quando viene chiamato in causa, contribuisce con alcuni interventi davvero importanti a tenere inviolata la rete laziale, consentendo così di ottenere delle vittorie fondamentali per coltivare ancora il sogno europeo di una qualificazione in Champions League.

Corsa Champions
Ora il titolare è lui – LaLazio.com – Ansa foto

Tramite il lavoro quotidiano ha potuto limare alcuni piccoli difetti del bagaglio tecnico e anche nel gioco con i piedi, fondamentale nello sviluppo delle manovre offensive nel calcio moderno. La vittoria di Bergamo e l’ultima a Genova sono firmate da due suoi rilanci precisi di oltre 40 metri che nella prima occasione aprono il contropiede per il gol partita di Isaksen, nella seconda portano all’espulsione del difensore rossoblù nel tentativo di fermare Zaccagni lanciato oramai verso la porta. Se la Lazio è ancora in corsa per la Champions League molto lo deve anche alle prestazioni del suo portierone greco.

Gestione cookie