La situazione del forte terzino portoghese è all’ordine del giorno visti i controlli che sono stati fatti di recente con la società che ha deciso cosa fare
Alla fine tutti i nodi vengono al pettine. Nella vita quotidiana e nella realtà, soprattutto poi nel mondo del calcio. E quanto sta vivendo Nuno Tavares alla Lazio è una storia che si ripete di anno in anno quasi, forse meno che al Marsiglia anche se, pure lì, ci sono stati problemi legati alla sua tenuta fisica e pure psicologica a questo punto. Sembra, per certi versi, un film già visto. Giocatore esplosivo, fortissimo che comincia bene, ma poi, col passare del tempo e delle partite, stenta a ritrovarsi perché spesso deve fare fronte agli infortuni e alla fine, talmente ha paura di farsi male, che ne resta quasi condizionato. Così l’aveva conosciuto pure l’ex diesse Igli Tare che voleva portarlo alla Lazio da Sarri, ma quest’ultimo non ne era convinto, non per il suo malessere fisico ma perché lo considerava troppo offensivo e aveva poco tempo per “educarlo” alla sua tattica. Questo il tecnico toscano disse all’allora direttore sportivo che sapeva bene della sua fragilità, ma lo considerava molto forte e voleva comunque rischiare. Niente, la scommessa non è stata fatta.

Lui, Nuno, nel frattempo è andato al Marsiglia e poi al Nottingham Forest. In Francia, forse l’unico posto dove si è trovato a suo agio, lo volevano riscattare, ma l’Arsenal aveva imposto un riscatto intorno ai 20 milioni ed è stato ritenuto eccessivo, quindi al Nottingham, dove proprio non si è trovato. E la scommessa l’ha accettata Fabiani che, come Tare, sapeva delle condizioni non proprio idilliache, ma ha voluto farla ugualmente: prestito con obbligo di riscatto legato al 50% delle presenze stagionali. Detto, fatto. Le presenze di Nuno Tavares in tutto sono 28, con 24 gare da titolare su 47, quindi la Lazio lo deve riscattare.
Lotito lo riscatta dall’Arsenal ma vorrebbe cederlo
Pensare che nella Lazio, Nuno comincia non bene, ma benissimo, al di là del primissimo infortunio avuto in ritiro (che forse doveva suonare come campanello d’allarme ndr), ma poi si riprende e parte, talmente forte che fino a novembre inanella 8 assist quasi uno dietro l’altro. Per molto tempo è il primo incontrastato nella classifica, per l’esattezza fino a metà aprile, quando viene superato da Lukaku al nono assist. Fino a novembre il terzino portoghese è un “mostro” di bravura, tanto che alcune big italiane e non cominciano a interessarsi, con una valutazione che oscilla a gennaio intorno a 30-35 milioni se non qualcosa di più. Lotito gongola al solo pensiero di poter riscattare un giocatore per 5 milioni e venderlo quasi sei, sette o perfino otto volte di più. Ma il sogno si infrange sul più bello.

Già perché da novembre, a dicembre e per arrivare ad inizio anno fino all’attualità, il “povero” Nuno, forse anche gestito malissimo, non fa che entrare e uscire dal campo per restare fuori per parecchio tempo. L’ultima col Bodo Glimt, con un recupero in extremis, una ventina di minuti e poi l’ennesimo stop, con tanto di lacrime e abbandono del campo. Si tratta dell’ottavo stop stagionale, troppi per una singola stagione, seppur condita con prestazioni eccezionali. Il giocatore non è contento e, nonostante abbia una storia ben delineata e conosciuta (basta nominarlo ad Arteta tecnico dell’Arsenal e vedere la reazione isterica dell’allenatore), lui e il suo procuratore danno parecchie responsabilità alla Lazio. Il direttore Fabiani ci ha discusso, sia al telefono che dal vivo a Formello, anche Lotito. Ora c’è un appuntamento a breve nella capitale con il procuratore che vorrebbe portarlo via da Roma, non certo alle cifre incredibili che pensava Lotito, ma nemmeno a regalarlo. Ora si vedrà, ma la frizione tra le parti è netta ed evidente. L’ultima riguarda i controlli, fino ad ora sono stati 8 gli infortuni e su altrettanti controlli, solo in tre circostanze è stata evidenziata una lesione, nelle altre, solo stress e leggere infiammazioni. Si potrebbe trattare anche di una situazione psicologica, quello che paventava Arteta ai tempi dell’Arsenal che lo adorava, ma stava spesso male e alla fine non lo sopportava più. Che fare ora? La Lazio lo vuole riscattare, ma anche cedere, iniziando a ricevere offerte anche dal 1 al 10 giugno, in quella finestra di mercato aperta per il mondiale per club: la Juve ci pensa, anche se piace pure al Milan e all’Inter. Ma a che prezzo?