Il tecnico ha scelto i titolari per queste ultime cinque gare di campionato e le possibili alternative: nella testa dell’allenatore ci sono undici titolari, sei alternative e
Nei primi mesi della stagione, Marco Baroni ha attinto in modo imponente alla rosa a sua disposizione. Il tecnico ha alternato i suoi giocatori in un ampio turnover, ottenendo risposte incoraggianti dal gruppo e raggiungendo degli ottimi risultati in campionato (dove la sua Lazio è rimasta nelle posizioni di vertice costantemente) e in Europa League, chiudendo la fase campionato al primo posto.
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Da febbraio in poi, un pò per i problemi fisici che hanno ridotto la rosa a disposizione, un pò per alcune scelte di formazione e nella compliazione delle liste, ha fatto retromarcia, puntando su un numero ridotto di calciatori (nelle dieci gare ravvicinate che si sono chiuse con la trasferta di Bologna, ben otto undicesimi di formazione avevano giocato il doppio, o il triplo dei minuti rispetto agli altri). Ad aprile, quando si è trovato ad affrontare quattro gare ravvicinate (Atalanta, andata con il Bodo, derby e ritorno con i norvegesi) era tornato a ruotare la rosa.
Baroni ha scelto: basta turnover. In campo andranno sempre i titolari
Dopo l’eliminazione della squadra dall’Europa League, in vista di un finale di stagione in cui la Lazio sarà chiamata a giocare una sola volta a settimana e avendo in programma una serie di gare decisive per la corsa europea, il tecnico ha preso una decisione definitiva. Ha accontonato in modo definitivo il turn over: da Genova in poi, schiererà la sua Lazio, con i migliori calciatori a sua disposizione. Il ritorno di Castellanos (prima ancora c’era stato quello di Vecino), il recupero in rosa di Pellegrini, hanno permesso all’allenatore di poter gestire la squadra con maggiore serenità.
Tra Genoa-Lazio e Lazio-Parma ci sarà una sola novità: il ritorno in campo di Isaksen, che era stato squalificato in vista della trasferta di Marassi: Baroni lo rilancerà titolare, spostando Marusic (un altro dei suoi fedelissimi) in difesa. Gli altri dieci undicesimi di formazione, sono abbastanza delineati. Da qui a fine stagione, Baroni metterà mano all’undici titolare, solo in caso di squalifiche, infortuni o evidenti cali di forma. Scelte che nascondono anche una precisa valutazione.
Dopo quasi un anno di lavoro con il gruppo, il tecnico ha scelto i calciatori dei quali si fida ciecamente (i suoi diciassette titolari che ha promosso e con i quali proseguirà la stagione); quelli invece che non lo hanno convinto in modo definitivo, ma che gli hanno dato dei segnali (che non rappresentano dei titolari, ma sui quali è pronto a scommettere, inserendoli a gara in corso, in caso di necessità) e quelli che invece sono stati bocciati in modo definitivo. E che difficilmente rivedremo in campo prima della fine della stagione.
Promossi, bocciati e rimandati: l’elenco di Baroni
Ecco le valutazioni del tecnico, che hanno portato ad una vera e propria divisione della rosa. Mandas, Provedel, Marusic, Lazzari, Gila, Romagnoli, Gigot, Pellegrini, Nuno Tavares in difesa, Rovella, Guendouzi e Vecino a centrocampo, Isaksen, Dia, Zaccagni e Pedro sulla trequarti campo, Castellanos in attacco. Questi i promossi di Marco Baroni dopo trentatre gare di campionato. Nell’elenco dei rimandati (che non hanno convinto pienamente il tecnico, ma che non sono stati bocciati), figurano invece Patric, Dele Bashiru, Hysaj, Noslin e Belahyane. Bocciati invece Tchaouna (che ha perso terreno nelle gerarchie dell’allenatore) e Ibrahimovic, arrivato a gennaio, ma mai tenuto pienamente in considerazione dall’allenatore (che gli ha concesso pochi minuti solo a Milano, in Coppa Italia con l’Inter e a Bologna, inserendolo quando il risultato era ampiamente compromesso).
Discorso a parte invece per Provstgaard: il giovane difensore danese è tenuto in piena considerazione dal tecnico e dalla società, ma non ha avuto ancora occasioni per mettersi in evidenza (a parte i venti minuti finali, dove tra l’altro si è lasciato apprezzare, a Bergamo).. Il club ci punta con forza in vista del futuro. L’idea della società era di acquistarlo in estate, ma ha deciso di anticipare i tempi per permettergli di acquisire esperienza e di maturare. Sarà uno dei giocatori sui quali la Lazio (a prescindere dalla guida tecnica del futuro) punterà nella prossima stagione.