Accadde oggi 22 aprile: una vittoria fondamentale per il titolo

Le gare, i fatti e i personaggi che si sono messi in evidenza nella storia della Lazio il 22 aprile. La storia di una sfida che sembrava stregata e che è stata decisa da due prodezze

Il 22 aprile è una data che rievoca una sfida indimenticabile, ricordata ancora oggi come uno snodo fondamentale per la conquista dello scudetto del 2000. La settimana precedente i biancocelesti hanno vissuto una domenica drammatica: il pèareggio subito in extremis dalla Fiorentina, ha fatto piombare Salas e compagni a meno cinque dalla Juventus. Una distanza che molti considerano ormai incolmabile.

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22 aprile
Accadde oggi 22 aprile: una vittoria fondamentale per il titolo – lalazio.com

Tanto più che alla fine del campionato mancano solo quattro giornate di campionato: la corsa al titolo sembra andare definitivamente in archivio. I biancocelesti salgono a Piacenza, per affrontare una formazione senza ambizioni e già retrocessa. La squadra di Eriksson gioca la classica gara senza troppi stimoli: la testa sembra ormai altrove. Gli uomini di Bernazzani giocano una gara accorta, ma senza commettere errori. I capitolini sembrano bloccati.

22 aprile 2000, Simeone riapre la corsa scudetto della Lazio

Pareggiare questa sfida e portarsi a meno sette dalla Juve a tre turni dalla fine, vorrebbe dire mettere la parola fine a ogni ambizione. La svolta arriva al minuto 57′ quando Sven Goran Eriksson inserisce Diego Pablo Simeone. L’argentino, dopo il gol decisivo a Torino contro la Juventus nello scontro diretto, è stato inspiegabilmente lasciato ai marginidal tecnico. Qualche anno dopo, in un’intervista esclusiva rilasciata al sottoscritto, ha ricordato quei momenti.

Dopo il match di Torino subimmo un calo. A Valencia ci giocammo la Champions League, mentre nel match successivo con il Perugia soffrimmo più del dovuto, vincendo soltanto uno a zero con un goal di Lombardo. Io mi sentivo in piena forma, ma non venni utilizzato. Decisi che non era il caso di fare polemiche. Pensai dentro di me: ‘ora mi mette nel ritorno con il Valencia’. Cercai di caricare l’ambiente con delle dichiarazioni forti, eppure non fui schierato neanche in quell’incontro”.

Piacenza-Lazio 2000
22 aprile 2000, Simeone riapre la corsa scudetto della Lazio -lalazio.com

Simeone continua: “Continuai a pensare: ‘il mio turno verrà a Piacenza’, eppure anche in quella sfida partii dalla panchina. Avevo una rabbia dentro che mi avrebbe permesso di spaccare il mondo, e grazie a quella riuscii ad andare in rete dopo pochi minuti dal mio ingresso in campo. Da quell’incontro segnai in ogni partita fino alla fine del campionato”. Simeone entra e segna, poi tocca a Veron andare a segno con uno splendido calcio di punizione. La Lazio batte il Piacenza e resta in corsa. La settimana successiva la Juve sarebbe crollata a Verona, prima dell’epilogo trionfante, che tutti conosciamo.

Zarate e Kolarov show: Lazio in finale

Il 22 aprile del 2009 la Lazio espugna Torino nella semifinale di ritorno di Coppa Italia (dopo il successo per 2-1 nella gara d’andata) e vola in finale. Il risultato si sblocca a dieci minuti dall’intervallo: Kolarov regala uno strappo in velocità dei suoi, partendo dalla linea difensiva e arrivando al limite dell’area bianconera; una volta pressato, l’esterno serbo scarica il pallone ai venti metri sui piedi di Zárate. L’argentino stoppa, alza la testa e senza pensarci su due volte calcia di destro disegnando una parabola perfetta che si spegne sotto l’incrocio dei pali, alla sinistra di Buffon, inutilmente proteso in tuffo. Un gol tanto bello quanto importante. L’ennesima prodezza dell’argentino regala alla Lazio un pezzo di finalissima. I tremila laziali che occupano il settore ospite impazziscono di gioia.

Juve-Lazio 2009
Zarate e Kolarov show: Lazio in finale – lalazio.com –

Il sogno di giocarsi la Coppa Italia nella capitale diventa realtà nella ripresa, quando Kolarov insacca alle spalle di Buffon un bolide violentissimo dai venticinque metri. Un missile che, deviato da De Ceglie, si spegne sotto la traversa. Un gol che trasforma i restanti quaranta minuti in una festa anticipata. Macchiata solo dalla rete di Del Piero, che accorcia le distanze, e dalla sventurata ammonizione a Matuzalém che, diffidato, salterà la finalissima. Ma in una notte come questa è inutile pensare ai risvolti negativi. La Roma biancoceleste torna a sentirsi protagonista. Più di duemila tifosi aspettano l’arrivo della squadra a Fiumicino per festeggiare i giocatori dopo la gara.

 

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